Pensioni, la Lega chiede uno sforzo. Draghi: “Quota 100 insostenibile”

Non si può salvare Quota 100. Questa la posizione del Presidente del Consiglio Mario Draghi di fronte alle richieste della Lega. A Salvini, che prova a insistere, il Premier ha spiegato che Quota 102-104 è già una mediazione. Si preannuncia una lunga settimana di trattative. 

Mario Draghi

Una trattativa in cui pare esserci poco margine di manovra. Già perché quella su Quota 100 probabilmente sarà una battaglia politica destinata a rimanere sulla carta. Mario Draghi è stato chiaro. Mantenerla così com’è è praticamente impossibile. E, nella settimana che precede l’approvazione della Manovra, spiegherà a Salvini che Quota 102-104 è già considerata una mediazione. Le richieste del Carroccio sono chiare: “In Consiglio dei Ministri non è stato ancora deciso niente. Questo è il momento di trattare per arrivare a una mediazione. Va bene superare Quota 100, ma non si può tornare alla Legge Fornero: serve uno strumento per garantire flessibilità in uscita con una misura che sia attrattiva”, ha dichiarato il presidente dei senatori della Lega Massimiliano Romeo.

Di una cosa è certo anche Mario Draghi. Il superamento di Quota 100 non dovrà essere traumatico. Seguirà quindi un percorso progressivo. Ma l’unica gradualità che sarà concessa sarà quella già individuata: di due anni in due anni. L’unica eccezione riguarderà quel sottoinsieme di lavori considerati gravosi.

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Quota 100, la Lega: “Meno Reddito di Cittadinanza e più pensioni”

quota 100
Quota 100, le richieste della Lega

La possibilità di un pensionamento anticipato, dunque, ci sarà, ma solo per quelle categorie entrate nell’elenco dei lavori gravosi. E questo per la Lega non è sufficiente. “Arrivare a un compromesso va anche bene, ma 8 miliardi per il reddito di cittadinanza sono troppi. È una misura di assistenzialismo che mette in difficoltà il mondo del lavoro, noi parliamo ogni giorno con imprenditori che a causa del sussidio non trovano manodopera. Bisogna che una parte di quei fondi sia spostata sulle pensioni, in modo da favorire il ricambio generazionale”, commenta la sottosegretaria leghista al Lavoro Tiziana Nisini.

Dal Carroccio traspare malcontento ma nessuno vuole sentir parlare di ‘strappo’, la linea rimane sempre la stessa: restare al Governo per tutelare gli interessi degli italiani. Nessuna rottura dunque, ma è ovvio che la Lega abbia bisogno di dimostrare di poter ottenere qualcosa dalla contrattazione. Soprattutto dopo i deludenti risultati delle ultime Amministrative. Sarà una settimana di trattative da giocarsi in equilibrio precario.

 

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