Camilla Canepa, morta dopo il vaccino. Per il medico legale era sana

Il medico legale ha consegnato alla Procura di Genova il documento con le conclusioni sulla morte di Camilla Canepa, la diciottenne deceduta a Genova dopo aver fatto il vaccino AstraZeneca. La ragazza non aveva patologie pregresse e non aveva preso alcun farmaco.

Canepa AstraZeneca
Camilla Canepa. Foto da Facebook

“Camilla non aveva alcuna patologia pregressa, e non aveva preso alcun farmaco. La morte per trombosi  è ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso da somministrazione del vaccino anti Covid”. Sono queste le conclusioni del medico legale Luca Tajana e dell’ematologo Franco Piovella, che hanno effettuato l’autopsia sul corpo di Camilla Canepa.

La diciottenne di Sestri Levante, era morta a causa di una emorragia celebrare il 10 giugno dopo qualche giorno che aveva fatto il vaccino contro il Covid 19. La ragazza aveva fatto la prima dose con AstraZeneca il 25 maggio, e il 3 giugno aveva accusato i primi malori. Arrivata all’ospedale di Lavagna, i suoi sintomi erano stati ricondotti a una piastrinopenia e una fotosensibilità. Dalla tac effettuata non era emerso nulla, per questo era stata rimandata a casa. Le sue condizioni erano però peggiorate velocemente e quando è tornata in ospedale, la seconda volta al San Martino di Genova i medici hanno subito diagnosticato una trombosi al seno cavernoso. Nonostante un’intervento al cervello la ragazza era poi morta.

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La verità sul suo stato di salute, e sugli effetti del vaccino

Dalle prime indagini era venuto fuori che la diciottenne prendesse la pillola anticoncezionale, e che avesse qualche problema di salute pre-esistente. Oggi la relazione dei medici legali smentisce tutto. “La morte per trombosi è ragionevolmente da riferirsi a un effetto avverso da somministrazione del vaccino anti Covid”, hanno scritto.  “Già al primo ricovero era in atto la reazione al vaccino e poteva essere interpretata come tale, ma in quel contesto e in quella fase della pandemia, ancora se ne parlava poco e non era così facile intuire una correlazione”. Hanno ulteriormente chiarito i medici in una delle 74 pagine del fascicolo consegnate alla Procura di Genova.

E’ stata proprio la morte di Camilla a bloccare le somministrazioni del vaccino AstraZeneca al di sotto dei 30 anni. La ragazza infatti, si era vaccinata durante una Astra-night, un evento in cui tutti potevano vaccinarsi anche senza prenotazione. Dopo la sua scomparsa il CTS (Comitato Tecnico Scientifico ndr) aveva deciso di destinare il vaccino di Oxford, solo agli over 60. “Si è finalmente chiarito che la ragazza non aveva patologie e non prendeva medicinali. Ci riserviamo ogni approfondimento con il nostro consulente”, ha detto Angelo Paone, legale della famiglia Canepa.

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