Comunali 2021, astensione record: quasi un milione di italiani non è andato alle urne

Più di un italiano su due non è andato a votare per le elezioni comunali 2021. Astensione da record in tutte le grandi città: Torino, Milano, Roma, Napoli. Manca la fiducia nei candidati e nella politica.

Comunali 2021 astensione record
Comunali 2021, astensione record: quasi un milione di italiani non ha votato

Quasi metà degli italiani non è andato a votare. Questo è il dato più eclatante che arriva dalle elezioni comunali del 3 e 4 ottobre, quando in tutta Italia da nord a sud l’affluenza alle urne è stata solo del 54,6%. Ovvero quasi un milione di persone non ha voluto esprimere una preferenza, soprattutto nelle grandi città. A Roma l’affluenza si è attestata al 49% mentre cinque anni fa aveva votato il 57,2%. A Milano ha votato meno del 48% degli aventi diritto, 7 punti percentuali in meno rispetto a cinque anni fa.

A Napoli ha votato il 49,6% della popolazione, nel 2016 il 54,1. A Torino ha votato il 48%, nove punti in meno rispetto alla scorsa tornata elettorale. A votare sono stati soprattutto i cittadini del centro. E’ nelle periferie che più di uno su due non ha votato, anche perché le campagne elettorali sono arrivate poco nei quartieri popolari.

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Comunali 2021, sono mancati i voti dei cinque stelle

Dove è finito il Movimento Cinque Stelle? Il cambio di rotta è evidente. Questo è accaduto soprattutto a Roma e Torino, proprio in città dove cinque anni fa i pentastellati avevano sbancato, soprattutto nelle periferie, le stesse che nell’ultima tornata elettorale hanno volutamente fatto sentire la loro assenza. Questa volta, probabilmente, proprio gli elettori di Virginia Raggi e di Chiara Appendino sono rimasti a casa.

A Milano e Bologna, invece, sembra sia stato proprio il centro a votare meno, forse perché la vittoria dei candidati Beppe Sala e Matteo Lepore risultavano abbastanza scontate, non c’è stata quindi, quella corsa al voto tipica dei risultati incerti. Così quello che emerge è un distacco tra cittadini e rappresentanti e una disaffezione alla politica. A mancare forse è la fiducia nella possibilità di un cambiamento, o meglio, nella possibilità che i candidati possano davvero migliorare i problemi della città e dei singoli quartieri.

In realtà, quello d’astensionismo non è un problema solo italiano. I politologi hanno lanciato l’allarme anche dopo le ultime elezioni in Francia. Al voto per i dipartimenti in Francia, infatti, ha visto una partecipazione inferiore al 40 per cento.

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