Il candidato sindaco di Roma Carlo Calenda ha rilasciato un intervista al Corriere della Sera in cui affronta i temi più attuali della politica italiana. Dall’endorsement di Giorgetti alla sfida con Michetti e Gualtieri. E il rapporto con Salvini.
E’ un Carlo Calenda a 360 gradi quello che parla al Corriere della Sera. A pochi giorni dalle elezioni comunali la corsa al Campidoglio si accende. Dopo lo stupore causato dalle parole di Giorgetti con cui mezzo centro-destra ha scaricato il candidato sindaco Michetti proprio in favore di Calenda c’è stato lo scontro tv del 27 settembre a Quarta Repubblica tra il Sindaco uscente Virginia Raggi e l’europarlamentare romano.
“Il Paese ha bisogno essenzialmente di questo, di una classe dirigente liberal-democratica ed europeista fatta di persone che, al di là delle attuali appartenenze, si danno una mano a vicenda” esordisce.
Per il leader di Azione il candidato avversario del centrodestra Michetti non è presentabile come sindaco di Roma: non è credibile perchè senza esperienza ed è stato candidato solo perchè amico di Giorgia Meloni e Matteo Salvini.
Quanto all’endorsement ricevuto ministro dello sviluppo economico leghista, dice: “Giorgetti è un galantuomo che fa politica, sa riconoscere il valore delle persone, capisce chi può essere utile alla causa di Roma e dell’Italia. E infatti del valore di Michetti non mi sembra che abbia mai parlato” spiega Calenda.
L’ex vice ministro sempre sull’appoggio ricevuto da Giorgetti prosegue: “Sorprendente? Per altri, forse, non per me. Anche io sono abituato a riconoscere il valore dei politici che non stanno dalla mia parte. Starei di certo nello suo stesso schieramento ma non se quello schieramento è la Lega“ afferma.
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L’ex Ministro dello Sviluppo Economico nel Governo Renzi sottolinea come la sfida tra destra e sinistra sia da scardinare: “Sotto sotto sono sostenute a turno dallo stesso gruppo di potere che, ad esempio, ha sfasciato Roma. Michetti, alle Europee del 2019, invitava a votare Gualtieri su indicazione del pd Bruno Astorre. Non sono omonimi, sono gli stessi Michetti e Gualtieri che si sfidano oggi” spiega.
Dopo le parole di stima nei confronti di Giancarlo Giorgetti, Carlo Calenda descrive il suo rapporto col leader leghista Matteo Salvini: “Con Salvini non ho nulla a che spartire. Un caffè non lo nego a nessuno ma, nel caso di Salvini, non più di un caffè. Quando ce l’hai davanti diventa gentile come un fiorellino. Faccia a faccia non dice mai nulla, bofonchia mezze frasi, fa lo spiritoso” conclude.
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