L’infedeltà coniugale può avere conseguenze piuttosto pesanti sia economiche che giuridiche per chi la commette. Oltre alle norme del codice civile, attenzione anche a quanto ribadito dalla Cassazione
Le statistiche parlano chiaro. Il tradimento è la causa scatenante del 40% delle separazioni e dei divorzi e si conferma come uno dei principali fattori di crisi coniugale.

Oltre il 25% degli italiani ha tradito almeno una volta nella vita. Il luogo di lavoro resta l’avamposto che favorisce più di altri l’infedeltà coniugale, aumentata nell’ultimo decennio anche a causa delle numerose app di dating che offrono numerose occasioni per scappatelle e relazioni extra coniugali. Infedeltà coniugale che, se comprovata, può arrecare conseguenze di notevole portata in chi si è reso protagonista di condotte lesive della dignità del coniuge tradito.
Infedeltà coniugale, cosa si rischia con il tradimento
Riguardo l’infedeltà coniugale occorre anzitutto far riferimento all’articolo 143 del Codice Civile che impone l’obbligo di fedeltà a entrambi i coniugi. La norma non riguarda solo i rapporti fisici con le altre persone ma anche altri comportamenti che possono minare la natura emotiva-affettiva in grado di minare la solidità del vincolo matrimoniale.
Se in un procedimento giudiziario di divorzio viene stabilito che la relazione extraconiugale è stata la causa della fine del matrimonio, con l’applicazione dell’articolo 143 al coniuge infedele può essere attribuito l’addebito della separazione. Più precisamente, affinché quest’ultimo venga riconosciuto occorre dimostrare che:
- il dovere coniugale è stato violato consapevolmente
- il comportamento è imputabile al coniuge
- l’infedeltà è stata effettivamente causa della crisi matrimoniale

E’ opportuno precisare che non tutti i tradimenti o i comportamenti scorretti riguardo la fedeltà coniugale generano un diritto al risarcimento. Perché ciò avvenga, è necessario che la condotta abbia inciso sui beni essenziali della persona ovvero salute, reputazione e dignità personale.
Vi sono poi delle fattispecie che possono aggravare il procedimento di divorzio e le conseguenze per il coniuge infedele. La Cassazione, con la sentenza n°26383/2020, ha ribadito che esporre la propria relazione coniugale in pubblico può essere causa di un risarcimento danni per il coniuge tradito. Un simile comportamento si configura infatti come come lesivo della dignità e dell’onore e va risarcito pienamente con aggravio ulteriore qualora la comprovata infedeltà abbia provocato anche danni alla salute mentale di chi l’ha subita.





