Pesanti scioperi in arrivo nelle prossime settimane che andranno inevitabilmente a condizionare tutti. Dalla scuola al traffico in tilt: la situazione si fa incandescente
Stiamo entrando in un periodo dell’anno piuttosto particolare e delicato. Il freddo aumenta, ci si avvicina alle festività natalizie e i disagi rischiano seriamente di aumentare. I motivi però sono diversi e vanno a toccare tanti ambiti.

Siamo in un mese fondamentale in questo senso con una serie di scioperi nel settore scolastico che andranno a toccare studenti, personale ed anche altri lavoratori. Tutti scenderanno in piazza per denunciare precarietà, stipendi e Manovra bilancio 2026. Si intensificano quindi le date di un calendario denso di situazioni scottanti da tenere sotto controllo.
Nello specifico saranno in particolare tre i giorni da cerchiare sul calendario: 14 novembre, 28 novembre e 12 dicembre. Una serie di scioperi e manifestazioni che inevitabilmente alterano il normale corso degli eventi e provocando disagi in più occasioni nell’arco di un mesetto.
Si parte il 14 novembre dove scenderanno in strada movimenti studenteschi guidati da Fridays For Future e Unione degli Studenti, con l’obiettivo di riportare al centro del dibattito l’urgenza della crisi climatica.
“Un’altra scuola, un altro mondo è possibile”, è lo slogan della mobilitazione che riassume le richieste criticando un sistema educativo poco partecipativo.
Sciopero generale dei sindacati di base: come cambiano le cose
Il 28 novembre sarà quindi la volta dello sciopero per i sindacati di base: Cobas, Usb, Cub, Sgb e Cobas Sardegna. Si tratta di una protesta che vede luce dal rifiuto della Manovra 2026 e del contratto nazionale 2022-24, considerato non sufficiente per valorizzare i lavoratori del settore pubblico.

Una giornata calda in cui si fermerà anche Unicobas, la quale va a richiedere investimenti pesanti sull’edilizia scolastica visto che molti non rispettano le norme di sicurezza. Nel complesso quindi i sindacati chiedono salari più dignitosi, scuole sicure e un’istruzione davvero pubblica attraverso una serie di proteste e richieste mirate.
Infine nella data del 12 dicembre sciopererà la Cgil con il sindacato di Maurizio Landini che punta dritto sulle solite tematiche legate ancora una volta ai salari e alla precarietà. Si tratta di problemi storici del settore scolastico che ciclicamente tornano in auge a suon di scioperi. La Cgil ha evidenziato che lo sciopero nasce dalla mancanza di investimenti pubblici e dal peggioramento delle condizioni di chi lavora nella scuola.





