Per i lavoratori in difficoltà, costretti a chiudere la propria attività commerciale, c’è la possibilità di ridurre le perdite: il contributo da 600 euro al mese che aiuta a risollevarsi
La situazione economica, lo sappiamo, non è delle migliori e ci sono diverse categorie piuttosto in difficoltà. Tra queste, quella dei commercianti che possono trovarsi costretti a chiudere la propria attività.

Una scelta spesso inevitabile, per chi non riesce più a fare fronte alle spese di gestione dell’attività stessa e non riesce a far quadrare i conti in maniera sufficiente con i guadagni. Dunque, può accadere che gli esercenti, per l’appunti, siano costretti a chiudere bottega prima di aver raggiunto l’età pensionabile.
Tuttavia, c’è una misura che in qualche modo viene incontro a queste categorie, cercando di aiutarle. Un contributo mensile di 600 euro che forse non risolverà tutti i problemi, ma in qualche modo aiuta ad ammortizzare il colpo.
Chiusura attività, l’indennizzo da 600 euro mensili viene stabilito dall’INPS: requisiti e procedura
Il contributo in questione viene stanziato dall’INPS. La misura ha visto la propria nascita a partire dal 2019 e si conferma un utilissimo strumento di sostegno concreto.

Anche per il 2025, si è partiti con i primi pagamenti dell’indennizzo per tutti coloro che abbiano chiuso la propria azienda e fatto richiesta del contributo entro il 31 agosto scorso. Per avere accesso all’importo sotto forma di assegno mensile, dell’entità precisa di 603 euro e 40 centesimi, la cifra che corrisponde al trattamento minimo INPS, occorre innanzitutto dimostrare la cessazione definitiva dell’attività. Di tutto questo fanno parte eventuali restituzioni di licenze, concessioni o autorizzazioni comunali, nonché la cancellazione dal Registro delle Imprese dell’attività predetta presso la Camera di Commercio.
Inoltre, bisogna soddisfare alcuni requisiti specifici. Innanzitutto anagrafici: l’età minima per gli uomini che possono accedere al contributo è di 62 anni, per le donne invece è di 57 anni. Non si ha comunque diritto, poi, a usufruire dell’assegno se si svolge ancora una qualsiasi attività lavorativa, sia dipendente che autonoma. Il contributo può essere invece cumulato con altri trattamenti pensionistici diretti, ad eccezione della pensione di vecchiaia.
La domanda può essere presentata solamente online sul portale dell’INPS. Sarà lo stesso ente, una volta analizzata la documentazione prodotta, a verificare la sussistenza dei requisiti per beneficiare dell’assegno e provvederà all’erogazione mensile.