Lo Stato dovrebbe ridare 1000 euro a tutti, la spiegazione non lascia di certo dubbi. Andiamo a scoprire più da vicino il motivo.
Quando si parla di soldi e bonus è sempre molto importante fare attenzione, si rischia infatti di perdere dei benefici di cui possiamo usufruire che invece a volte ci lasciamo sfuggire sotto il naso.

In un momento piuttosto delicato dal punto di vista economico diventa importante fare i conti con situazioni, numeri e anche scartoffie. Molto spesso si finisce per essere superficiali anche se consapevoli che potrebbe entrare una buona cifra di denaro. Il primo consiglio è dunque quello di non fare le cose di fretta mettendo a rischio i nostri potenziali benefit.
Il secondo è magari quello di farsi aiutare da chi è più competente, trovando magari un personaggio della famiglia oppure ancor meglio a un professionisti del settore che ci possano indirizzare a trovare il giusto risultato. Noi proviamo a fare il nostro dandovi alcune specifiche che si possono rivelare davvero molto interessanti.
Vedrete che c’è una possibilità in questo periodo proprio per voi, avrete un rimborso netto molto interessante che in un periodo come l’attuale tornerà molto utile alle famiglie italiane.
Lo Stato dovrebbe dare 1000 euro a tutti, ecco perché
Lo Stato dovrebbe dare 1000 euro a tutti, ma in pochissimi ne sono a conoscenza. Lo capiamo attraverso le parole di Maurizio Landini, leader della CGIL, in un’intervista a La Repubblica. Si specifica che lo Stato dovrebbe andare a dare questa cifra a ogni lavoratore e pensionato per quello che è il triennio dal 2022 al 2024.

Si trova così a specificare che il meccanismo silenzioso a cui si riferisce è quello che è noto come drenaggio fiscale. Quando stipendi e pensioni crescono solo nominalmente e non in merito all’inflazione, si finisce a salire di scaglione IRPEF pagando più tasse anche se non si ha maggiore potere d’acquisto.
Questa anomalia, secondo quanto specificato dal sindacato, dovrebbe portare a un credito virtuale di mille euro a testa per milioni di cittadini in tutto il paese.
Lo Stato non sta fermo e studia delle soluzioni dal suo lato con cui la possibilità di un taglio importante sul secondo scaglione IRPEF con la possibilità di poter scendere dal 35% al 33% e l’estensione della fascia stessa fino a 60mila euro. Entro la fine dell’anno arriveranno degli sviluppi ulteriori che potrebbero dare ufficialmente qualcosa di interessante. Quello che è certo è che ci sono dei margini interessanti da gestire.