Il rinvio di un anno non mette ancora al riparo tutti gli italiani coinvolti in un provvedimento sulla viabilità che riguarda quattro regioni
Manca ancora un anno ma forse è già il caso di correre ai ripari qualora anche voi siate coinvolti nell’attuazione di un provvedimento che avrà ricadute alquanto impattanti sulla viabilità e non solo.

Ci riferiamo al blocco alla circolazione per tutti i veicoli con motorizzazione Diesel Euro 5 che sarà attuato nei comuni con più di 30.000 abitanti di Emilia Romagna, Lombardia, Piemonte e Veneto. Un provvedimento atteso da tempo e che rientra tra le misure da attuare per limitare l’inquinamento atmosferico nel Bacino Padano, una dei territori italiani (e anche europei) con la più elevata concentrazione di polveri sottili e biossido di azoto.
Stando alle stime, saranno oltre un milione i veicoli Diesel Euro 5 che potrebbero essere fermati. Il numero più elevato è localizzato in Lombardia (circa 400.000). Tra le città più popolate coinvolte nel blocco rientrano Milano, Bologna, Torino, Verona, Venezia, Parma, Modena, Reggio Emilia, Cesena, Brescia, Varese, Cuneo, Cremona, Piacenza. Un elenco solo parziale e ben più ampio ma che fa capire già quale possa essere l’impatto di questo blocco che costringerà i proprietari dei veicoli a cercare alternative immediata.
Blocco Auto Diesel, dal rinvio alla nuova data: quando scatta
Inizialmente previsto per il 1 ottobre 2025, in seguito a un emendamento presentato dalla Lega nell’ambito del Decreto Legge Infrastrutture, si è deciso di rinviare il blocco per auto e mezzi Diesel Euro di un anno, quindi al 1 ottobre 2026. Una decisione fortemente voluta dal Ministro dei Trasporti, Matteo Salvini, che si è subito attivato per scongiurare il fermo dei veicoli coinvolti.

C’è un anno di tempo, dunque, per trovare misure alternative e permettere ai cittadini di continuare a spostarsi con il loro mezzo Diesel nei territori del Bacino Padano. Se non ci saranno, i mezzi Diesel Euro 5 non potranno circolare nelle quattro regioni citate tutti i giorni feriali dalle 8.30 alle 16.30 e in un periodo compreso tra il 1 ottobre e il 15 aprile.
Una delle prime misure utili a limitare il blocco è l’adozione del sistema Move-In, una sigla che sta ad indicare Monitoraggio Veicoli Inquinanti. Essenzialmente, il Move-In prevede l’installazione sulle auto coinvolte nel blocco di una scatola nera che registra i chilometri percorsi in base alla soglia annuale che viene assegnata al veicolo. Il raggiungimento della soglia decreta lo stop alla circolazione per il mezzo fino al completamento dell’anno di validità del servizio. Successivamente si ricomincerebbe da zero con una nuova dotazione chilometrica assegnata. Insomma, non una soluzione definitiva ma un espediente valido che almeno impedirebbe di lasciare l’auto diesel per molto tempo in garage.