Arriva un boom di richieste, tutti vogliono andare in pensione prima ma perché? Devi farlo subito se anche tu vuoi usufruirne. Scopriamo tutto più da vicino.
Diventa importante scoprire il motivo per cui arriva questa agevolazione, ma soprattutto se è possibile che ne usufruiate anche voi in tempi brevissimi. Lo capiamo insieme.

Prima di svelare tutto però facciamo un attimo un passo indietro, sapete quando si va in pensione in Italia? A oggi il requisito minimo è quello dei 67 anni d’età con almeno 20 di contributi, se quest’ultimo requisito non si potrà rispettare allora si riceverà l’assegno sociale.
Si può andare in pensione anticipata, senza nessun requisito di età, quando si sono maturati 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini e uno in meno per le donne. Una situazione dunque non facilissima da raggiungere e che obbliga dunque a continuare a lavorare già alle soglie della terza età.
Spesso però escono delle nuovi leggi e anche delle agevolazioni, in questo periodo sono molte le pensioni anticipate dal punto di vista delle richieste. Andiamo a capire, in questo senso, perché e cosa sta cambiando.
Pensioni anticipate, ecco perché salgono le richieste
Pensioni anticipate in aumento le richieste? Si parla di determinate misure che fanno capire come questo potrebbe essere il momento adatto per sfruttare delle possibilità messe a disposizione dei lavoratori.

La Relazione Annuale dell’INPS evidenza un aumento importante di fronte alle domande per l’Ape Sociale e per le pensioni dedicate a chi effettua un lavoro gravoso e/o usurante. Pensate che per quanto riguarda le prime le domande sono cresciute del 10% nel 2024 rispetto all’anno precedente.
Ma cosa serve per andare in pensione con l’Ape Sociale? Questo si riferisce a quattro categorie e cioè addetti a lavori gravosi, invalidi, caregiver e disoccupati. Per quanto riguarda il lavoro gravoso questo deve essere svolto per almeno 6 degli ultimi 7 anni oppure per 7 degli ultimi 10. Per quanto riguarda gli invalidi è rischiato un grado di invalidità civile che è pari al 74% certificato. I caregiver inoltre devono convivere da almeno sei mesi con il familiare che è invalido grave.
Ovviamente per raggiungere questa possibilità si deve aver terminato tutta la Naspi spettante. Diventa importante affidarsi alle persone giuste per fare la domanda nel modo corretto ed evitare di ritrovarsi ad aver effettuato delle richieste che invece possono essere di base fuorvianti sotto ogni punto di vista.