Diverse app sotto osservazione da parte del Governo, per Whatsapp e altri dispositivi di messaggistica potrebbe scattare il blocco: ecco perché
Le app di messaggistica sono dispositivi ormai tra i più utilizzati in assoluto, ce ne sono diverse e tutte utili per venire incontro ad esigenze specifiche. La più famosa e amata rimane Whatsapp, che per molti è diventata il metodo di comunicazione preferito in assoluto per tenere i contatti con tutti i numeri in rubrica.

La semplicità e facilità d’uso e la possibilità di comunicare in maniera rapida e multimediale con tutti sono le principali ragioni del suo successo. Come Whatsapp, però, anche altre app sono molto utilizzate e trovano spazio in molti casi sui nostri smartphone e Iphone, come metodi di comunicazione alternativa. Ma per diverse app, a sorpresa, potrebbe arrivare lo stop da parte del Governo. Incredibile ma vero. Anche se c’è una ragione specifica per cui le autorità stanno pensando di intervenire.
Whatsapp, Telegram e Signal verso il blocco del Governo: l’esecutivo vuole controllare le chat
Le app più utilizzate in Italia a livello di messaggistica sono Whatsapp, Telegram e Signal. Perché il Governo potrebbe volerle o doverle bloccare? Il motivo risiede nella crittografia end-to-end.

Questa crittografia, come sappiamo, permette di mantenere la privacy nelle nostre comunicazioni. Questo, tuttavia, potrebbe essere un ostacolo alla necessaria trasparenza in alcune situazioni specifiche. Insomma, il Governo intende far sì che per i provider di chat ci siano delle responsabilità specifiche e ben individuate, così come avviene per i gestori telefonici.
A questo scopo, si sta pensando, da parte del Ministero dell’Interno, di istituire una app di controllo delle chat, che andrebbe a lavorare a stretto contatto con l’AGCOM, il Garante per la Privacy e l’Agenzia per la Cybersicurezza nazionale. Irrogando sanzioni a chi non dovesse rispettare le normative e arrivando anche al blocco delle applicazioni stesse nel momento in cui non dovesse esserci un allineamento in tal senso. Le nuove sfide dell’era digitale richiedono la possibilità di intervenire nelle comunicazioni telefoniche via chat, monitorando quelle che possano essere legate a crimini di vario genere. Ma c’è chi ritiene che invece questo andrebbe a ledere, poi, la tutela della privacy. Il dibattito è aperto, quanto accadrà nei prossimi mesi potrebbe aprire una nuova era.