Le truffe su Whatsapp sono un problema ricorrente, ecco l’ultima trappola dei malviventi: i suggerimenti per gli utenti per tutelarsi
E’ sotto gli occhi di tutti come l’utilizzo di Whatsapp abbia cambiato le nostre vite, negli ultimi anni. Una vera e propria rivoluzione nel modo di comunicare e di mantenere i contatti con le persone nella nostra vita, in maniera semplice e veloce, aumentando all’inverosimile la nostra interconnessione, aggiungendosi in questo al contributo dato dai social network (anche se la stessa Whatsapp si avvia a diventarlo, passo dopo passo).

I punti di forza di Whatsapp sono la rapidità e la facilità di utilizzo, la gratuità delle funzioni dell’app, la sicurezza nelle comunicazioni, nonché le funzionalità in costante aumento. Tutto merito dell’abilità degli sviluppatori, in grado di intercettare le preferenze e le necessità degli utenti e migliorare costantemente la loro esperienza.
Nonostante questo, però, su Whatsapp ci sono anche dei rischi. Può capitare, di quando in quando, di essere contattati da sconosciuti. E online, lo sappiamo, i pericoli possono essere dietro l’angolo, anche a livello di truffe economiche. Una minaccia che può mettere seriamente in pericolo le nostre tasche e che va assolutamente evitata. Ultimamente, c’è una truffa in particolare che va per la maggiore e dalla quale bisogna difendersi con grande attenzione.
Whatsapp, se vi contattano per lavorare su video Youtube è una truffa: il meccanismo
Tra i messaggi sospetti che potrà capitarvi di ricevere, fate scattare il campanello d’allarme se doveste essere inseriti in qualche gruppo in cui vi propongono di lavorare con i video Youtube. Promettendovi opportunità di guadagno facili e senza fatica, ma in realtà puntando a guadagnare la vostra fiducia e a ricevere i vostri soldi.

Lo schema è piuttosto semplice. I malintenzionati in questione vi proporranno un lavoro da remoto con poco impiego di tempo, spacciandosi per la stessa Youtube e offrendo guadagni in cambio di like ad alcuni video. Una volta fatto questo, per far sì che vi fidiate di loro, vi pagheranno piccole somme tramite bonifico, per poi chiedervi una cifra di qualche centinaio di euro che prometteranno di rimborsarvi, ma a quel punto sparendo nel nulla e non dandovi alcuna possibilità di rientrare in possesso del maltolto. L’unica possibilità per difendersi è un rispondere e non cascarci.