Il Governo guidato dal Presidente del Consiglio Giorgia Meloni sta per varare un provvedimento che incide direttamente sulla gestione del conto corrente. Di cosa si tratta
Tutelare il risparmio, promuovere l’inclusione finanziaria, contrastare i pagamenti in nero, ridurre l’uso del contante e soprattutto far valere la disponibilità di un conto corrente come diritto inalienabile. Sono questi alcuni dei motivi che hanno spinto le due forze principali che sostengono l’esecutivo guidato da Giorgia Meloni, a mettere in cantiere una riforma per molti versi storica.
Parliamo, nello specifico, del disegno di legge promosso da Fratelli d’Italia e Lega, per mano dei parlamentari Bagnai e Romano e con Guerino Testa come relatore del provvedimento, che ha come oggetto l’inserimento di una serie di obblighi per le banche e un concetto, come accennato quasi rivoluzionari.
Un concetto che farebbe diventare il mese di luglio del 2025 come un mese che passa alla storia. Un mese nel quale il conto corrente cambia in modo definitivo la propria natura. Il testo del disegno di legge, peraltro, è stato approvato, per intero, il 16 luglio in Commissione Finanze della Camera e ben presto potrebbe arrivare in Aula a Montecitorio per il voto definitivo. Ma di cosa si tratta.
Abbiamo accennato alla filosofia che ha ispirato il disegno di legge. Passiamo ora alla parte pratica. Il disegno di legge di fatto introduce il concetto di “diritto al conto corrente”. Un concetto che obbliga le banche a garantire l’apertura del conto a tutti (salvo motivi di natura giudiziaria).
Un concetto che, al tempo stesso, impone alle banche di desistere dalla chiusura unilaterale dei rapporti salvo, appunto, i casi di natura giudiziaria e di comprovata gravità come ad esempio l’uso del conto corrente ai fini terroristici, di malavita e di riciclaggio. Da sottolineare che già in passato Fratelli d’Italia aveva fatto proposte di legge simili. In particolare, quella sulla separazione della gestione del risparmio dalla tenuta conto.
Il disegno di legge di Bagnai e Romano, ovviamente, inciderà direttamente anche sui depositi bancari e sul conto corrente ad essi vincolati. E, nonostante, la straordinarietà della proposta è destinato ad andare in porto avendo una copertura politica, e parlamentare, di tutto rispetto.
I tempi tecnici di approvazione sono tra i sei mesi e l’anno di lavorazione. Una legge, di fatto, destinata ad entrare di diritto nel dibattito per le elezioni generali del 2027.
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