Ritrovarsi con gli stipendi e il Tfr non pagato dal datore di lavoro può essere un grave problema, ora è possibile ottenerli in un modo non noto a tutti.
Ricevere quello che spetta sulla base del contratto sottoscritto è un aspetto determinante per ogni impiego, che consente anche di rendere al meglio ed essere sereni. Nonostante questo, sono diverse le situazioni che vedono gli imprenditori agire come se niente fosse e incuranti di quanto previsto dalla legge, al punto tale da mettere in difficoltà i propri dipendenti, che si ritrovano con stipendi e Tfr non pagato.

Sentirsi in difficoltà se questo accade è più che naturale, soprattutto perché si fa affidamento su quei soldi per gestire anche le spese minime che ognuno di noi, senza sapere se davvero il problema possa risolversi. A volte serve a poco sollecitare sia personalmente sia in forma scritta il datore di lavoro, così come può essere quasi impensabile mettere in conto l’idea di fare una causa legale perché può costare più di quanto si deve percepire. Fortunatamente però ora c’è una soluzione che non tutti conoscono, che può essere provvidenziale.
Come risolvere in caso di stipendi e Tfr non pagato
Essere in apprensione quando si devono ricevere dei soldi, ma chi ce li dovrebbe versare fa come se niente fosse e come se non fosse in torto è naturale. Questo vale a maggior ragione se si tratta di denaro che si è guadagnato con impegno e non si sa dove sbattere la testa perché non si sa bene come agire.
Se il problema riguarda stipendi o Tfr non pagato non ci si deve arrendere o accettare passivamente la cosa, né pensare di contattare un avvocato, ben sapendo quanto possa essere costosa la sua parcella. In casi simili a venire in soccorso dei lavoratori ci pensa l’INPS, grazie al suo Fondo di Garanzia, istituito dall’art. 2 della legge 297/1982.

Si tratta di qualcosa di provvidenziale se si verificano episodi simili, volto a tutelare i dipendenti che si ritrovano a essere vittime di imprenditori che agiscono in modo scorretto. Qualora si avesse questo bisogno, è possibile fare domanda attraverso il sito dell’ente con una procedura che è stata semplificata e che si avvale anche dell’appoggio di patronati e Caf selezionati, dove si può ricevere supporto in caso di dubbi così da portare a termine facilmente la pratica.
A rendere ancora più facile il compito c’è la possibilità di allegare file in formato .eml, senza dover inserire l’estratto conto passivo e l’attestazione di conformità dello stesso all’interno della Pec. Il sostegno del Fondo può essere richiesto da tutti i lavoratori dipendenti di aziende obbligate al pagamento del contributo, che abbiano cessato un rapporto di lavoro subordinato, compresi apprendisti, giornalisti professionisti, pubblicisti e praticanti (dal 1° luglio 2022) e dirigenti di aziende industriali.
Sono invece esclusi lavoratori autonomi, parasurbordinati, operai agricoli a tempo determinato, impiegati e dirigenti dipendenti da aziende agricole (Tfr accantonato presso l’Enpaia), chi è iscritto al Fondo Esattoriali (Tfr pagato da Inps – Fondo Esattoriali) e al Fondo Dazieri (Tfr pagato da Consap SpA), oltre ai dipendenti dello Stato, degli Enti pubblici non economici, delle Regioni, delle Province e dei Comuni.