L’indice Numbeo 2025 svela le mete meno sicure del mondo: alcune insospettabili possono rivelarsi un rischio.
La facilità con cui oggi è possibile prenotare viaggi e vacanze da l’illusione della sicurezza. Se con un semplice click posso acquistare un biglietto aereo per un dato paese, allora sarà sicuro viaggiare li. Tuttavia, questo non è sempre vero. Anche l’itinerario più allettante può trasformarsi in una scelta azzardata se non si considera attentamente la situazione locale.

Per aiutare i viaggiatori nella scelta, ogni anno vengono eseguite delle analisi che consentono di orientarsi tra rischi concreti e percezioni soggettive. Tra queste, troviamo l’indice di sicurezza di Numbeo, un vero punto di riferimento per capire dove conviene davvero andare e dove, invece, è preferibile rimandare la visita. Alcuni paesi finiti nella lista 2025 rappresentano una vera e propria sorpresa, si tratta infatti di paesi che nell’immaginario collettivo ispirano molta fiducia.
Viaggi 2025: i paesi da evitare per motivi di sicurezza
I viaggiatori trovano particolarmente utili gli incidici di Numbeo, la classifica nasce infatti dal basso. Le valutazioni non arrivano da organi ufficiali, ma sono i residenti e i viaggiatori che esprimono la loro percezioni su temi chiave come: criminalità, furti, aggressioni e fiducia nelle forze dell’ordine. È dunque la percezione della sicurezza a influenzare le scelte turistiche, anche più delle statistiche governative.

Come abbiamo visto, la classifica di Numbeo del 2025 presenta paesi tendenzialmente ritenuti sicuri. I Paesi con i punteggi più bassi secondo questa classifica sono:
- Venezuela, P
- apua Nuova Guinea,
- Haiti,
- Afghanistan,
- Sudafrica,
- Honduras,
- Trinidad e Tobago,
- Siria,
- Giamaica,
- Perù.
Ognuno di questi paesi presenta fragilità specifiche, ma tutte legate a instabilità politica, criminalità organizzata, presenza ridotta dello Stato e tensioni sociali diffuse. Pensiamo al Venezuela, continua vivere una crisi interna che alimenta fenomeni gravi come rapine a mano armata e perfino sequestri. In Papa Nuova Guinea, la debolezza delle istituzioni favorisce scontri tra bande, mentre Haiti è quasi completamente in balia di gruppi armati che controllano interi quartieri.
Sorprende l’inserimento del Sudafrica nella lista, qui tuttavia i livelli di violenza urbana e furti rimangono molto alti, specialmente nelle grandi città. Anche in Perù e Giamaica, spesso presenti tra le mete esotiche preferite.
Altri dati curiosi emergono scorrendo la lista dei 146 Paesi analizzati: gli Stati Uniti sono solo all’89° posto, mentre il Regno Unito è all’87°, penalizzati da fenomeni come sparatorie, furti e microcriminalità urbana.
Per chi cerca invece esperienze più tranquille e rassicuranti, spiccano Paesi come Andorra, Qatar, Taiwan ed Emirati Arabi Uniti, in cima alla classifica con punteggi superiori a 80. Anche Giappone, Singapore e Oman restano modelli di gestione della sicurezza, grazie a controlli efficaci e criminalità quasi inesistente.