Con tutte le truffe che circolano online, ognuno di noi rischia di essere hackerato. Ecco come scoprire se i nostri dati personali sono stati violati.
Ogni giorno leggiamo di nuove truffe online, ideate dagli hacker per raggirare gli utenti e accedere ai loro dati personali. Il rischio è sempre dietro l’angolo e di stratagemmi per mettere le mani sulle informazioni delle vittime ne esistono diversi. Dalle email fittizie ai malware: tutti noi siamo tenuti a prestare attenzione e, in caso di dubbi, esiste una soluzione per scoprire subito se siamo stati presi di mira dai cybercriminali.

La violazione dei dati personali rappresenta un serio pericolo al giorno d’oggi. Informazioni come il nostro indirizzo, numero di cellulare e credenziali finanziarie potrebbero finire nelle mani sbagliate esponendoci a frodi e furti d’identità. L’hacking consiste proprio nell’acceso a dispositivi, sistemi informatici e reti da parte di soggetti non autorizzati.
L’obiettivo è ottenere dati sensibili, come i numeri delle carte di credito, da sfruttare per attività criminali. Per riuscirci, gli hacker ricorrono a tecniche come il phishing, che consiste nell’invio di messaggi o email spacciandosi per fonti attendibili come istituti bancari, aziende e servizi online. Queste comunicazioni fasulle solitamente contengono link che portano a siti fraudolenti, in cui vengono richieste informazioni private e credenziali.
Violazione dei dati, come smascherare subito gli hacker
Un attacco hacker può avere conseguenze disastrose: ritrovarsi con addebiti non autorizzati sul conto ne è un esempio. In queste situazioni, è fondamentale agire prontamente per tutelare i nostri dati e proteggere gli account sul dispositivo. Per capire se i cybercriminali sono riusciti ad accedere alle nostre informazioni personali, esistono siti appositi come Databreach.com, sviluppato dalla società statunitense Atlas Privacy.

Come si può intendere dal nome, l’azienda fornisce un servizio in grado di verificare se è avvenuta una violazione dei dati (in inglese “data breach”). Gli utenti possono effettuare una ricerca a seconda delle diverse categorie di informazioni personali: il nome, il numero di cellulare, l’indirizzo di casa, l’IP, gli username e il numero di previdenza sociale.
L’ingegnere di Atlas Privacy, Arnaud de Saint Méloir, ha spiegato che gli attacchi hacker, oggigiorno, coinvolgono soprattutto i dati identificativi (anziché le sole password) degli utenti. Per questo motivo è importante avere a propria disposizione una piattaforma che consenta di fare ricerche anche su informazioni come il numero di cellulare o l’indirizzo di casa.
Tutto si svolge in anonimo, per garantire un’ulteriore tutela agli user. Nel caso in cui risulti una violazione, è possibile vedere solamente qual è la categoria coinvolta (senza visualizzare i dati interessati). Inoltre, gli utenti possono sapere quando è avvenuto il data breach e quanti sono i record contenuti. Nel corso degli anni, Atlas Privacy ha accumulato oltre 17.5 miliardi di dati violati.