I 100 anni dei buoni fruttiferi. Poste italiane ha deciso di festeggiare questo importante “compleanno”. Presenta un prodotto davvero conveniente per i suoi clienti.
Poste italiane negli ultimi decenni è diventata molto competitiva anche sul mercato finanziario, erogando servizi e conti correnti a prezzi vantaggiosi. Storicamente, il primo servizio finanziario offerto dalla società era il buono fruttifero. Un deposito di denaro che rimanendo vincolato, dunque liquidità immediata per Poste, ha consentito ai plafond di crescere con delle percentuali progressive di anno in anno. E quando scadeva, il “gruzzolo” era significativamente aumentato.

Nonostante il mercato oggi sia molto più rapido, e dunque la risultanza degli investimenti più a breve termine, il buono fruttifero rimane uno strumento di investimento economico molto gettonato, specialmente perché sicuro. Esistono diversi prodotti erogati da Poste Italiane. Il buono fruttifero destinato ai minorenni, per esempio, può essere stipulato fin dalla loro nascita, e consentire in questo modo che quando la maggiore età sopraggiunge, si possa avere una buona base di partenza economica.
Buono 100, quali sono i vantaggi
Per festeggiare i 100 anni dei buoni fruttiferi Poste Italiane ha deciso di investire economicamente ed eticamente. Due sono le strade intraprese. Il Buono 100 e l’erogazione di 10 milioni di euro insieme alla Cassa di Risparmio. I progetti a cui questi 10 milioni sono rivolti sono socialmente rilevanti, e riguardano tre settori di intervento.

Il primo è nell’ambito della valorizzazione dei beni culturali italiani, tramite il servizio civile ed il fondo per l’ambiente italiano (FAI). Il secondo progetto rientra nell’ambito dell’inclusione sociale. Il terzo è rivolto alla ricerca scientifica nel supporto di persone che convivono quotidianamente con malattie genetiche rare.
La seconda via, che interessa maggiormente i clienti di Poste Italiane, è il Buono 100. Questo buono fruttifero ha la durata di quattro anni ed un tasso di interesse lordo annuale del 3%. Una buona percentuale tenendo presente che nella media dei conti correnti bancari attuali il tasso di interesse è inesistente e talvolta anche in negativo.
Solo che l’offerta del Buono 100 non è destinata a tutti, ma solo a titolari di libretti di risparmio ordinari o smart. A condizione che apportino nuova liquidità, ovvero qualunque somma versata tramite accredito di pensione o stipendio, bonifici o giroconti bancari. Le agevolazioni non riguardano esclusivamente il tasso di interesse, ma anche il regime fiscale.
Esso è agevolato al 12,50% esclusivamente sugli interessi maturati, non sul deposito, ed essi sono esenti dall’imposta di successione. Inoltre l’acquisizione del buono fruttifero “Buono 100” non comporta alcuna spesa, né iniziale, né tanto meno alla riscossione al termine dei quattro anni.