Aumentiamo l’importo in busta paga grazie un Bonus attivo nel 2025 dedicato ai dipendenti che soddisfano tre requisiti.
Avere una busta paga più alta, per alcuni lavoratori questo sogno si può tramutare in realtà in diversi modi. Tra questi c’è il Bonus INPS noto come Bonus Giorgetti. Vediamo come funziona e chi può richiederlo per far crescere le proprie entrate mensili.

I dipendenti hanno diversi modi per entrare l’entrata mensile. Se si hanno figli, ad esempio, basta chiedere l’Assegno Unico Universale per ricevere anche più di 200 euro per ogni figlio a carico in aggiunta allo stipendio. Un altro aiuto concesso dal Governo è il taglio del cuneo fiscale che seppur di poco rende la busta paga più ricca.
Non dimentichiamo, poi, l’incremento del limite massimo dei fringe benefit fino a 2 mila euro per i lavoratori con figli e a 1.000 euro per tutti gli altri. Da luglio in poi, inoltre, la busta paga diventerà più ricca grazie al rimborso 730 avendo portato in detrazione le spese ammesse come quelle sanitarie, scolastiche, veterinarie ed edili. Insomma, le occasioni per avere più soldi non mancano. C’è anche il Bonus Giorgetti di cui approfittare.
Chi ha diritto al Bonus Giorgetti in busta paga
Il Bonus INPS è dedicato ai dipendenti che per avendo raggiunto i requisiti di pensionamento anticipato decidono di continuare a rimanere al lavoro. A 62 anni di età e con 41 anni di contributi, ad esempio, si potrebbe andare in pensione con Quota 103 accettando il sistema di calcolo contributivo. Se si rinuncia a tale opportunità si potrà richiedere che la quota contributiva a carico del lavoratore riguardante l’assicurazione generale per l’invalidità, la vecchiaia e i superstiti venga corrisposta direttamente dal datore di lavoro in busta paga aumentandone l’importo mensile.

La quota di riferimento corrisponde circa al 9,19% della retribuzione mensile. Erogata in busta paga non sarà soggetta a tassazione e potrà arrivare fino a 530 euro in più al mese. Per ottenere questo Bonus INPS così interessante il dipendente dovrà soddisfare tre requisiti. Il primo è essere regolarmente iscritti all’Assicurazione Generale Obbligatoria oppure a forme sostitutive ed esclusive. Il secondo è avere maturato entro il 31 dicembre 2025 i requisiti di pensionamento anticipato flessibile come Quota 103 o di pensione anticipata ordinaria (42 anni e 10 mesi di contributi o un anno in meno per le donne).
C’è, infine, una terza condizione, Rinunciare ad andare in pensione posticipando in modo volontario l’uscita dal mondo del lavoro. Il dipendente dovrà inoltrare domanda al datore di lavoro di erogazione della quota contributiva in busta paga. Il benefico cadrà non appena il lavoratore andrà in pensione.