L’Unione Europea ha l’intenzione di applicare una tassa sul tabacco che farebbe aumentare di 1 euro ogni pacchetto di sigarette.
Pessime notizie per i fumatori, ci sono in previsione nuovi rincari sulle sigarette e il tabacco in generale. Questo è il momento ideale per cercare di smettere con il vizio che danneggia la salute e salvare il portafoglio. Vediamo quali sono le ultime novità pensate dalla Commissione Europea.

La Commissione UE sta lavorando ad una riforma delle direttive sulle accise del tabacco che potrebbe portare un aumento dei costi delle sigarette fino ad un euro a pacchetto. Un rialzo che coinvolgerebbe diverse nazioni europee, Italia inclusa. L’obiettivo dichiarato da tempo è quello di rafforzare le politiche di salute pubblica spingendo i cittadini ad un abbandono del vizio così dannoso per l’organismo.
Il fumo è il fattore principale di rischio del cancro ai polmoni, responsabile dell’85/90% dei casi. Sia il fumo attivo che quello passivo aumentano la possibilità di sviluppo di neoplasie. Purtroppo questa consapevolezza non basta per convincere i fumatori a rinunciare al tabacco. L’UE prova a fare leva sui soldi aumentando il costo dei pacchetti di sigarette.
La novità della tassa sul tabacco UE
Aumentare le accise e tassare il tabacco sia per salvaguardare la salute delle persone che per uniformare il trattamento fiscale nei diversi Paesi UE. Questo progetto è stato ideato dal Commissario europeo Wopke Hoekstra e coinvolgerebbe negli aumenti tutti i prodotti legati al tabacco. Sigarette tradizionali, tabacco trinciato per rollare, sigari, sigarette elettroniche, prodotti a tabacco riscaldato e le bustine di nicotina.

La riforma dovrebbe portare un aumento di circa 1 euro a pacchetto. Questo rincaro inciderebbe notevolmente sul budget speso dai fumatori per soddisfare il proprio vizio. C’è un altro dato piuttosto rilevante e riguarda le percentuali di incremento per le accise. Si ipotizza un +139% per le sigarette, +258% per il tabacco e +1.090% per i sigari. Aumenti che cambierebbero notevolmente il mercato odierno.
Qualora le disposizioni oggi note venissero realmente attuate, in Italia assisteremo ad un rialzo dei prezzi al consumo superiore al 20%. Colpirebbe non solo i singoli consumatori ma anche gli esercenti. Le fasce economicamente più deboli della popolazione – quelle in cui il fumo è maggiormente radicato – potrebbero dirottare verso il mercato nero creando un ulteriore problema.
Il Governo italiano ha mostrato perplessità nei confronti del progetto UE. Il sistema che abbiamo in Italia oggi è un compromesso tra salute pubblica, gettiti fiscali stabili e contrasto all’illegalità. Un’alterazione di questo equilibrio potrebbe essere una forzatura che creerebbe difficoltà. Serve, dunque, una mediazione prima di attuare una riforma non adatta a tutti i Paesi UE.