Da gennaio non ci saranno più gli scontrini cartacei? La proposta divide clienti e commercianti

Arriva la proposta per l’abolizione dello scontrino fiscale. Cosa potrebbe cambiare dal prossimo anno per commercianti e clienti?

Dal 1° gennaio 2026, i clienti potrebbero rinunciare allo scontrino fiscale, al ricorrere di specifici requisiti. La proposta è stata avanzata da Fratelli d’Italia e si basa sulla necessità di favorire una maggiore digitalizzazione delle operazioni.

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Da gennaio non ci saranno più gli scontrini cartacei? La proposta divide clienti e commercianti (free.it)

Oggi, infatti, lo scontrino non è più il solo mezzo per contrastare l’evasione fiscale o, almeno, non più quello più efficace, ma ha assunto una funzione soltanto commerciale, da mostrare in caso di eventuali controlli o rimborsi. Ma attenzione, solo determinati clienti potranno rinunciare allo scontrino cartaceo. A chi sarà riservata tale facoltà?

Stop all’emissione degli scontrini fiscali: cosa c’è alla base della proposta?

Tutti coloro che pagano con carte prepagate, bancomat o altri strumenti elettronici potranno rinunciare allo scontrino fiscale cartaceo. Attraverso il registratore di cassa telematico, infatti, vengono già inviate automaticamente tutte le informazioni all’Agenzia delle Entrate.

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Stop all’emissione degli scontrini fiscali: cosa c’è alla base della proposta? (free.it)

Chi vorrà continuare a riceverlo, dovrà indicarlo espressamente in fase di pagamento, altrimenti non sarà rilasciata alcuna stampa dal rivenditore e l’operazione potrà essere dimostrata solo in maniera digitale. La proposta è stata avanzata anche per favorire la riduzione dell’uso della carta e dell’inchiostro, visto che la tipologia di carta per gli scontrini ha delle sostanze chimiche non riciclabili.

Non è la prima volta che questa problematica è stata sollevata, ma finora non è mai stato fatto nulla di concreto per ridurre l’impatto ambientale sotto questo aspetto. Tra l’altro, l’ultima Legge di Bilancio ha previsto, dal 1° gennaio 2026, l’obbligo di collegamento del POS al registratore telematico per tutti i commercianti, per cui si pensa che la proposta finalizzata all’abolizione dello scontrino cartaceo possa essere accolta.

Gli altri Stati in cui non è più obbligatorio lo scontrino fiscale

Se la riforma dovesse andare in porto, l’Italia non sarebbe la prima Nazione ad abolire l’obbligo di emissione degli scontrini fiscali cartacei. Già altri Paesi, infatti, hanno adottato questa scelta con successo. In Francia e in alcuni Stati degli USA, ad esempio, il documento è diventato facoltativo già da diverso tempo.

Evidenziamo, tuttavia, che quella di Fratelli d’Italia è una risoluzione, ossia un atto con il quale il Parlamento esorta il Governo a intervenire su una specifica questione. Sarà, dunque, necessaria un’azione dell’Esecutivo per rendere effettiva la novità; in caso contrario, anche per i pagamenti in contanti si continuerà a emettere regolare fattura cartacea.

Dal 2027, però, entrerà in vigore lo scontrino elettronico obbligatorio per tutti, anche per coloro che effettuano le transazioni in contanti. A partire da tale data, dunque, ci sarà una vera e propria dematerializzazione dei pagamenti e il documento potrà essere consultato online oppure su apposita app.

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