Scaduti i termini per l’acconto IMU: cosa rischi se non hai pagato

Non hai pagato l’acconto IMU lo scorso 16 giugno? Non disperare, ecco il metodo per ridurre le sanzioni e rimediare.

Il 16 giugno è scaduto il termine per il pagamento dell’acconto dell’IMU, l’Imposta Municipale Unica. L’adempimento riguardava tutti i proprietari e i titolari di diritti reali su immobili ubicati in Italia, a eccezione delle abitazioni principali non rientranti nelle categorie catastali di lusso.

scadenza IMU
Scaduti i termini per l’acconto IMU: cosa rischi se non hai pagato (free.it)

Ma cosa succede a chi non ha provveduto in tempo? Sono previste sanzioni pecuniarie? La normativa di riferimento consente ai “ritardatari” di regolarizzare la propria posizione spontaneamente, tramite uno strumento molto vantaggioso.

Pagamento IMU in ritardo: quali sono i vantaggi del ravvedimento operoso?

Grazie al cd. ravvedimento operoso, coloro che erano tenuti a pagare l’acconto IMU ma non hanno provveduto in tempo possono ridurre l’ammontare delle sanzioni previste per il versamento tardivo. Il meccanismo è previsto dall’art. 13 del Decreto Legislativo n. 472/1997.

ravvedimento operoso IMU
Pagamento IMU in ritardo: quali sono i vantaggi del ravvedimento operoso? (free.it)

Nel dettaglio, le sanzioni dipendono dal tempo intercorso dalla scadenza originaria, secondo il seguente schema:

  • entro 14 giorni dal 30 giugno 2025, è irrogata una sanzione giornaliera dello 0,083%;
  • dal 15° al 30° giorno (dal 1° al 16 luglio 2025), la sanzione è forfettaria e ammonta all’1,25%;
  • dal 31° al 90° giorno dalla scadenza (dal 17 luglio al 13 settembre 2025), la sanzione è dell’1,39%;
  • oltre i 90 giorni ma entro un anno, la sanzione è del 3,125%;
  • dopo un anno, la sanzione aumenta al 3,572% (ossia a 1/7 della sanzione ordinaria);
  • nei casi più complicati, la sanzioni irrogata corrisponde al 4,17% (ossia a 1/6 della sanzione ordinaria).

Le sanzioni si determinano sulla base dell’ammontare originario dell’imposta e si addizionano agli interessi legali. Questi ultimi si calcolano giorno per giorno, a partire dal 17 giugno e a seconda del tasso legale annuo vigente. Al momento del pagamento della sanzione, bisogna usare lo stesso codice tributo dell’IMU, in modo tale che l’Agenzia delle Entrate possa collegare direttamente il versamento all’immobile per il quale si effettua.

I contribuenti devono provvedere tramite Modello F24, compilando la voce “IMU e altri tributi locali” con il codice catastale del Comune, l’anno di riferimento e l’importo dell’imposta. La certificazione, inoltre, deve essere telematica; possono ricorrere al cartaceo unicamente che non abbiano crediti in compensazione.

Calcolo saldo e acconto IMU: come scoprire le aliquote da applicare?

Ricordiamo che la scadenza dello scorso 16 giugno non è l’unica che interessa l’Imposta Municipale Unica, perché entro il prossimo 16 dicembre dovrà essere corrisposto il saldo, calcolato sulle nuove aliquote comunicate dal Comune in cui si trova l’immobile di riferimento. Solo nel caso in cui non siano state pubblicate delibere comunali relative a eventuali variazioni, l’ammontare dell’imposta potrà essere determinato sulla base delle aliquote vigenti nell’anno precedente. Per rimanere aggiornati, dunque, consigliamo di consultare il sito ufficiale del proprio Comune o di rivolgersi agli uffici competenti.

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