In pensione senza minimo di età e senza penalizzazioni, la nuova misura partirà nel 2026

Nel 2026 potrebbe essere introdotto un nuovo metodo per andare in pensione in anticipo: Quota 41 flessibile. A chi sarà riservato?

I prossimi mesi potrebbero essere determinanti per ridefinire il sistema pensionistico italiano. Dopo l’annuncio della probabile abolizione di Quota 103 e Opzione Donna, si pensa a nuovi strumenti di flessibilità per consentire ai contribuenti l’accesso anticipato alla pensione.

quota 41 flessibile requisiti
Spunta ipotesi Quota 41 per tutti dal 2026: in pensione senza minimo di età e senza penalizzazioni (free.it)

La questione è particolarmente sentita perché si teme un prossimo innalzamento dell’età pensionabile e, dunque, soprattutto chi è prossimo al raggiungimento dei 67 anni di età, ha paura di non poter lasciare il lavoro. Si sta facendo largo l’ipotesi dell’introduzione di una Quota 41 aperta a più lavoratori, affinché si benefici del pensionamento a prescindere dal requisito anagrafico. Ma si tratta di un’idea vantaggiosa?

Quota 41 flessibile e Quota 103: quali differenze?

Consentire a tutti i lavoratori di andare in pensione al solo raggiungimento dei 41 anni di contribuzione attualmente sembrerebbe un progetto irrealizzabile, perché comporterebbe un costo eccessivo per le finanze statali.

quota 41 quota 103
Quota 41 flessibile e Quota 103: quali differenze? (free.it)

Ma si potrebbe estendere Quota 41 a una platea più ampia di beneficiari. Ricordiamo che, al momento, lo strumento è utilizzabile solo da:

  • disoccupati che hanno smesso di percepire le indennità di disoccupazione;
  • invalidi almeno al 74%;
  • caregivers;
  • addetti a mansioni usuranti e gravose.

In ogni caso, è necessario che almeno un contributo settimanale sia stato versato entro il 31 dicembre 1995. Ma in cosa consisterebbe il progetto di Quota 41 flessibile? In particolare, potrebbero utilizzarlo anche i contributivi puri. Ma soltanto chi fa parte delle categorie elencate potrà andare in pensione con 41 anni di contributi e a prescindere dall’età anagrafica. Per tutti gli altri, sarà necessario compiere almeno 62 anni di età, proprio come per Quota 103.

Quali sono, dunque, le differenze tra Quota 41 flessibile e Quota 103? Per capirlo, bisogna fare riferimento alla penalizzazione sull’assegno pensionistico derivante dal ricalcolo interamente contributivo, perché per il nuovo strumento non sarà prevista (visto che è risultato fallimentare). Dovrebbe, invece, essere introdotta una penalizzazione in uscita per ciascun anno di anticipo, pari al 2% (secondo quanto emerge dalle prime indiscrezioni).

Occhio, tuttavia, perché potrebbe anche essere garantita una soluzione per evitare completamente la riduzione della pensione. Per la prima volta, potrebbe essere introdotto un requisito relativo all’ISEE del contribuente. Quota 41 flessibile, in pratica, non applicherebbe il taglio del 2% per coloro che possiedono un ISEE inferiore a 35.000 euro.

Al momento, non è stato ufficializzato alcun disegno che contempli tali requisiti per l’accesso alla pensione e, dunque, bisognerà aspettare almeno fino alla prossima Legge di Bilancio per sapere con certezza se sarà possibile usufruire di Quota 41 flessibile e a quali condizioni.

Gestione cookie