I permessi legge 104/92 è un’agevolazione riconosciuta ai lavoratori dipendenti invalidi o che assistono una persona disabile grave (caregiver).
Le regole sono varie e riguardano la fruizione dei permessi legge 104 e il tempo da impiegare per assistenza e la documentazione da presentare al datore di lavoro, considerando le nuove pronunce del 2025.
I permessi legge 104, consistono in tre giorni di permesso retribuito per se stessi o per il caregiver. La retribuzione corrisponde a una normale giornata lavorativa. Inoltre, sono coperti da contribuzione figurativa valida ai fini del diritto e della misura per la pensione.
La legge 104 del 1992, consiste in varie agevolazioni, per i lavoratori disabili e coloro che assistono una persona con disabilità, prevede tre modalità diverse tra loro: 3 giorni di permesso al mese, anche frazionabile in ore. Ad esempio un ora di permesso se l’orario di lavoro è inferiore a 6 ore, da fruire per tutti i giorni del mese.
Inoltre è possibile per i caregiver, godere di un congedo di due anni retribuiti nell’arco dell’intera vita lavorativa. Il congedo è anch’esso frazionabile in giorni ma non in ore. Infine, è possibile chiedere il prolungamento del congedo parentale per i figli disabili, nella durata massima di tre anni. Ad esempio 2 ore di permesso al giorno retribuito o 3 giorni al mese, fino a quando il figlio non compie 12 anni di età.
Nel 2022 nel rispetto della direttiva europea, sono intervenute delle modifiche. Ricordiamo che i permessi e il congedo straordinario di due anni, danno diritto alla retribuzione piena e sono coperti da contribuzione volontario utile per la pensione.
Uno dei nodi che ha riempito le sale dei Tribunali italiani è la durata dell’assistenza mentre si usufruisce dei permessi legge 104. In merito ci sono state varie sentenze che hanno chiarito quest’aspetto. Specificando che la fruizione del permesso deve essere correlata, direttamente all’attività di assistenza in favore della persona disabile per la quale si chiede il beneficio. L’uso improprio della giornata o ore di permesso si configurano in un reato che può causare anche il licenziamento (Cassazione: sentenza n. 23891 del 2018 – n. 21529 del 20 agosto 2019 – 13032 del 19 giugno del 2020 – 12679 del 2024).
Con parere contrario la sentenza n. 18411 del 9 luglio 2019 specifica che non tutto il periodo di permesso deve essere utilizzato per l’assistenza della persona disabile, anche se deve essere prevalente, ma può essere utilizzato come integrazione sociale e familiare.
Un altro aspetto riguarda la documentazione da presentare nel caso ci si assenti dal lavoro per assistere il familiare costretto al ricovero. In questo caso per giustificare l’assenza dal lavoro si deve presentare la documentazione che specifica la gravità della malattia, pena il rischio di licenziamento (Cassazione, ordinanza n. 14794 del 30 maggio 2019).
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