Guerra Israele, fra gli ostaggi di Hamas anche un bimbo di 3 anni: all’ospedale Al-Shifa sale il numero delle vittime | VIDEO

La guerra Israele-Hamas si basa anche sulla delicata questione ostaggi: fra smentite e conferme la vicenda resta in bilico. Cosa c’è in ballo e perché sono stati coinvolti Egitto e Qatar? All’ospedale Al-Shifa ormai distrutto, sale il numero delle vittime: anche bambini.  

L’Unione Europea chiede una pausa umanitaria intorno alla Striscia di Gaza, luogo in cui metà degli ospedali non sarebbero più operativi. Nel frattempo è stato condannato Hamas per l’utilizzo dei civili come scudi, chiedendo ad Israele di effettuare “massimo contenimento“, nonché protezione per i civili durante la guerra ancora in corso dallo scorso 7 ottobre.

Razzo guerra Israele Hamas
Striscia di Gaza, gli effetti provocati da un razzo lanciato (ANSA)

L’esercito israeliano avrebbe messo in atto qualcosa come oltre 4mila attacchi, colpendo centinaia di postazioni di lancio dei missili anti tank. “Attacchi anche contro 300 imbocchi di tunnel, 3.000 siti del terrore, incluse 100 imbottite di esplosivo e centinaia di centri di comando e controllo di Hamas“, si legge in una nota di un portavoce militare israeliano.

La situazione

Le trattative per il rilascio degli ostaggi fanno da contraltare con il conflitto fra Israele e miliziani di Hamas presenti nella Striscia di Gaza. Egitto e Qatar si sarebbero adoperati per il rilascio di circa una ottantina fra donne e bambini israeliani in cambio di donne e adolescenti palestinesi detenuti in Israele.

Striscia di Gaza
Striscia di Gaza, metà degli ospedali sono in piena emergenza (ANSA)

Il negozio è in corso, così come ribadito dal consigliere statunitense Sullivan. Arriva però la frenata di Hamas in seguito all’assedio dinanzi all’ospedale Al-Shifa. Il premier Benjamin Netanyahu non ha intanto escluso l’accordo: fra gli ostaggi ci sarebbe anche un bimbo statunitense di 3 anni. A riferirlo è una nota della Casa Bianca.

Intanto le forze di difesa israeliane hanno invece spiegato di aver consegnato a mano 300 litri di carburante all’ospedale Al-Shifa per motivi medici urgenti. “Hamas ha vietato all’ospedale di prenderlo. Il ministero della Sanità di Gaza, gestito da Hamas, avverte da settimane che i suoi ospedali stanno finendo il carburante. Se sì, perché dovrebbero impedire all’ospedale di riceverlo“, si legge sul post social diffuso dall’Israel Defense Forces.

La smentita di Hamas

Hamas ha intanto smentito i negoziati sullo scambio parziale dei prigionieri detenuti ormai dallo scorso 7 ottobre. Un funzionario di Hamas ha escluso questa possibilità, ribadendo come i terroristi vogliano “uno scambio completo” dei detenuti di Hamas nelle carceri israeliane. A ribadirlo è Osama Hamdan, alto funzionario di Hamas in Libano.

La nostra posizione sul dossier dei prigionieri è stata chiara fin dall’inizio, e si tratta di un completo scambio di prigionieri“, spiega Hamdan. Smentita quindi i colloqui per un rilascio parziale, ribadendo come il rilascio degli ostaggi con passaporti stranieri proceda in modo parallelo, ostruiti a loro dire da Israele. A riportare la notizia è il Times of Israel.

Striscia di Gaza
Striscia di Gaza, conflitti senza fine (ANSA)

Ospedale Al-Shifa: sale numero vittime

Intanto il bilancio delle vittime provocato all’interno dell’ospedale Al-Shifa di Gaza è di 32 cittadini palestinesi (negli ultimi tre giorni). Fra i morti ci sarebbero anche sette neonati e 27 adulti. La conferma è stata annunciata dal ministero della Salute attraverso il vice ministro. Come sempre resta difficile verificare i numeri. In rete alcuni video mostrano il panico registrato nel reparto maternità dell’ospedale assediato in seguito all’irruzione delle truppe israeliane. Momenti dannatamente drammatici: “Non hanno salvato i bambini, hanno tagliato l’ossigeno e li hanno uccisi“, denuncia Sarah Wilkinson, influencer palestinese.

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