Riparte il processo a Ciro Grillo e amici per lo stupro di gruppo. Le ragazze coinvolte nel caso, in Tribunale. L’avvocato Giulia Bongiorno: “Una testimonianza drammatica”
E’ ripartito il processo che vede coinvolti quattro amici, Ciro Grillo, Edoardo Capitta, Francesco Corsiglia e Vittorio Lauria, accusati di stupro di gruppo. Ieri in Tribunale a Tempio di Pausania sul banco dei testimoni ascoltati l’amica della ragazza che il gruppo avrebbe violentato e, a sorpresa si è presentata anche la presunta vittima che, però, non ha potuto assistere alla testimonianza. L’audizione iniziata ieri proseguirà oggi, sabato 23 settembre intorno le 10.30.
Silvia, (nome di fantasia ndr) la presunta vittima accanto ai suoi avvocati, Giulia Bongiorno e Dario Romano, ha dichiarato prima di entrare in aula, come riporta il Corriere della Sera: “Ora devo farmi davvero forza”. Il legale Giulia Bongiorno ha detto: “Una testimonianza drammatica”. Nel processo per violenza sessuale di massa contro il figlio di Beppe Grillo, Ciro e i suoi amici, le due ragazze sono parti offese.
Processo a Ciro Grillo e amici per lo stupro di gruppo. Bongiorno: “Testimonianza drammatica”
Dopo le udienze di ieri e quella di oggi, sabato 23 settembre per Roberta i giudici del tribunale di Roma andranno avanti con Silvia. E’ lei la prima ragazza che ha denunciato le violenze sessuali puntando il dito sul gruppo di amici. I quattro sono accusati del reato di violenza sessuale di gruppo per aver scattato fotografie e girato un breve filmato dal contenuto sessualmente esplicito accanto alla presunta vittima, Roberta, che ignara di quello che stava accadendo, dormiva sul divano.
Alla fine dell’udienza di ieri pomeriggio, l’avvocato Giulia Bongiorno ha definito la testimonianza rilasciata da Roberta come “drammatica”. Come riporta il Corriere della Sera, il legale ha dichiarato: “Per la prima volta abbiamo avuto la ricostruzione di quello che è accaduto dalla viva voce di una delle protagoniste. Un’udienza drammatica perché per la prima volta il tribunale ha potuto vedere, e non leggere sui giornali, il dolore e la sofferenza di queste ragazze.
“Oggi (ieri ndr) non è stata ascoltata la mia assistita, ma la testimone chiave. E questa ragazza che è stata particolarmente efficace e lucida ora ha dovuto interrompersi perché ovviamente l’emotività è tanta, si è commossa, come è naturale. Ha parlato anche dello sconvolgimento della sua vita, però ora credo che abbia messo una pietra importante sulla ricostruzione, una pietra angolare”.
La testimonianza drammatica dell’amica
Il 27 agosto del 2019 ai militari dell’Arma dei carabinieri della Compagnia Duomo di Milano Roberta, amica della presunta vittima di stupro, aveva raccontato quanto avvenuto in Sardegna la mattina del 17 agosto di quell’anno. Come cita il quotidiano romano, la ragazza ha detto: “Quando mi sono svegliata ero sola. Saranno state le 12:30. Mi sono alzata e sono andata a cercare la mia amica (Silvia ndr). L’ho trovata nel letto, nuda, ed era sola. L’ho svegliata, l’ho vista molto confusa e sconvolta, credo che non riuscisse a capire dove si trovasse. Mi è capitato di vederla ubriaca in altre occasioni, ma mai in quello stato, quindi in quel caso non mi è sembrato che fosse per gli effetti dell’alcol. Le chiedevo che cosa fosse successo, soprattutto avendola vista nuda nel letto, lei inizialmente non mi rispondeva. Poi glielo chiedevo di nuovo e alla fine mi ha detto: “mi hanno violentata”. Io ho chiesto chi fosse stato, lei mi ha detto: “Tutti”.
Poi la ragazza continua con la sua ricostruzione: “Ricordo di essermi svegliata tre volte. In una occasione ho sentito Ciro che urlava con qualcuno, era molto irritato perché avrebbe voluto un rapporto con Silvia e invece stava succedendo a Corsiglia. L’altra persona cercava di calmarlo: tanto è brutta, ne trovi un’altra domani. Una seconda volta, mentre dormivo, si è avvicinato Ciro e mi ha chiesto se ero sicura di voler dormire sul divano o se volessi andare con lui. Ho risposto che stavo benissimo e che volevo solo dormire, e si è allontanato senza insistere”.
“Non ricordo se ero già sveglia o se mi ha svegliato Silvia. Ero sdraiata sul divano, lei era accanto a me, in accappatoio e stava piangendo. Le ho chiesto cos’era successo ma lei piangeva singhiozzando e non mi ha risposto. Continuava a piangere ma mi ha detto: non preoccuparti, va tutto bene, sto bene. Le ho chiesto più volte cosa fosse successo ma lei diceva che andava tutto bene. Poi si è allontanata, e credo di essermi riaddormentata subito. Non ricordo di essermi più svegliata fino alle 12.30”.