Covid Italia, le novità sulla variante Eris: vaccini (gratis) tra 15 giorni. Cosa succede con le mascherine

La variante Eris riporta l’incubo del Covid tra la popolazione italiana. Il ministro della Salute Orazio Schillaci: “Vaccini tra 15 giorni. Vedremo se saranno gratis”. Quali sono i sintomi da considerare prima di eseguire il tampone

L’ansia da Covid ritorna viva in Italia. Ormai la nuova variante conosciuta come Eris è quella prevalente nei contagi delle ultime settimane. La nuova infezione è colpevole degli aumenti dei casi nella popolazione italiana e con essa si è tornati a parlare anche delle mascherine.

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Covid, la nuova variante Eris: ministro della salute Schillaci, in arrivo nuovi vaccini, forse gratuiti per la popolazione (ANSA)

Sulla nuova variante Eris interviene il ministro della Salute Orazio Schillaci il quale ha annunciato la data d’arrivo dei nuovi vaccini che, forse, saranno gratuiti. Come riporta anche Leggo, il ministro ha dichiarato: “Li avremo tra 15 giorni”. Ma nell’attesa di sapere di più sull’arrivo dei vaccini, scopriamo i sintomi che l’ultima variante porta con sé.

Covid, arrivano i nuovi vaccini per la variante Eris

Al termine dell’evento tenutosi alla Camera intitolato “Natalità: work in progress”, il ministro della Salute Orazio Schillaci ha risposto ad alcune domande poste dai giornalisti presenti in merito alla nuova variante Eris che sta, lentamente, impadronendosi della quotidianità degli italiani. In relazione al Covid e all’ambiente scolastico, il ministro ha dichiarato: “siamo molto tranquilli, stiamo lavorando con il ministero dell’Istruzione per tranquillizzare tutti. C’è stato un allarmismo forse esagerato su questo argomento”.

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La nuova variante di Covid: Eris, i sintomi pre-tampone da non sottovalutare. Ministro della Salute Orazio Schillaci: in arrivo tra 15 giorni i nuovi vaccini, forse saranno gratuiti” (ANSA) – free.it

Diversi studi stanno analizzando in modo approfondito le caratteristiche inerenti la nuova variante del virus: dalla sua capacità infettiva, al tipo di sintomatologia che provoca sino ai tempi di incubazione. Nello specifico, in riferimento proprio al tempo di incubazione, sembra che il nuovo ceppo di virus abbia un percorso “anomalo” nel quale all’insorgenza dei sintomi da Covid non seguirebbe per diversi giorni e fino ad una settimana un tampone positivo.

Questo fenomeno “nuovo” viene definito pre-Covid e sarebbe alla base della crescita improvvisa dei casi e della sua immediata diffusione tra la gente. Nel frattempo, è ancora presto per sapere se le mascherine faranno nuovamente capolinea a scuola. Senza dubbio se ci saranno eventuali rischi, le istituzioni sapranno già come muoversi.

I sintomi pre-tampone

L’anomalia dal nuovo ceppo di virus, come accennato precedentemente, risiede nella negatività del tampone anche se affetti. Secondo quanto riferito da alcuni scienziati il soggetto con sintomi una volta effettuato il tampone risulterebbe negativo. Solo dopo circa una settimana e quando i sintomi sono peggiorati, il test risulterebbe positivo.

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Sintomi pre-tampone della nuova variante Eris, cosa sapere (ANSA) – free.it

Secondo il dott. Thomas Moore, professore presso l’Università del Kansas, ha spiegato i motivi del fenomeno: “Ci vuole un po’ di tempo prima che il virus venga diffuso in quantità sufficienti per essere rilevabile. Ecco perché è importante ripetere il test a giorni alterni e a distanza di 48 ore dal primo risultato negativo”.

Inoltre i medici riferiscono di sintomi per lo più lievi o comuni al classico Covid. Secondo la specialista, dott.ssa Kristina K. Bryant, MD , presso Norton Children’s Infectious Diseases, i pazienti affetti dalla nuova variante presentano sintomi simili alla precedente sottovariante Omicron. In particolare i sintomi riguardano le vie respiratorie superiori procurando mal di gola, tosse, congestione e naso che cola. Secondo uno studio effettuato dall’Università dell’Insurbia, la nuova variante si è dimostrata più resistente agli attacchi del sistema immunitario. La mutazione della proteina Spike del virus conferirebbe alla nuova variante una maggiore capacità di sfuggire alle difese anticorpali dei precedenti vaccini.

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