Andrea Purgatori è morto: addio al giornalista impegnato fra inchieste, mafia e lotta al terrorismo

Andrea Purgatori è morto in seguito ad una breve fulminante malattia. La conferma arriva direttamente dai figli. 

È morto nella mattinata di mercoledì 19 luglio 2023, a Roma, il giornalista e sceneggiatore Andrea Purgatori: aveva 70 anni. Ad annunciarlo sono stati i figli Edoardo, Ludovico, Victoria e la famiglia rappresentata dallo studio legale Cau mediante una nota rilanciata dall’agenzia stampa ANSA.

Andrea Purgatori
Andrea Purgatori nella sala Nassirya del Senato durante conferenza stampa sulla riforma Cartabia avvenuta nel 2022 (ANSA)

Diverse le inchieste seguite dal giornalista che per anni si è occupato di criminalità, terrorismo e intelligence con il Corriere della Sera: grande attenzione anche per la strage di Ustica avvenuta nel 1980. Ha lavorato su La7 con il programma Atlantide, seguendo anche l’insegnamento come docente di sceneggiatura. Ha collaborato di recente al docu Vatican Girl, in onda su Netflix, riguardante il caso di Emanuela Orlandi.

Chi è Andrea Purgatori

Purgatori si era fatto conoscere tramite le pagine del Corriere della Sera per gli articoli sul terrorismo e anche per l’inchiesta sulla strage di Ustica. E proprio su questa tragedia decise di scrivere una sceneggiatura, diretta da Marco Risi, dal titolo “Il muro di gomma“. Fu attore nel film “Fascisti su Marte“, pellicola diretta da Corrado Guzzanti e Igor Skofic.

Andrea Purgatori
Andrea Purgatori è il giornalista morto all’età di 70 anni dopo una breve fulminante malattia (ANSA9

Attivo anche nel campo del rispetto dell’ambiente, da qui la decisione di ricoprire la carica di presidente di Greenpeace Italia dal 12 maggio 2014 al 15 giugno 2020. Fu membro dell’Accademia del cinema italiano e anche dell’Accademia europea del cinema.

Da marzo 2015 ricoprì il ruolo di membro della Gestione della Società italiana degli autori ed editori (SIAE). Dalla stagione televisiva 2017-2018 condusse la nuova edizione di Atlantide, in onda su La7, ricevendo nel 2019 il Premio Flaiano come “Miglior programma culturale”.

Il ricordo

Uno dei primi a commentare è stato Marino Bartoletti. Il giornalista ha voluto scrivere un messaggio per ricordare il collega con cui ha condiviso la passione per l’informazione corretta, certosina e verificata.

Se n’è andato (a tradimento) un giornalista GRANDISSIMO. Ho Sempre pensato che il vero senso della mia professione fosse rappresentato da quelli come Andrea Purgatori: ricerca della verità senza fronzoli, senza padroni e senza autocompiacimenti. Nell’ultimo messaggio che mi aveva mandato c’era scritto: ‘Ormai è un mondo malato, Marino’. Senza di lui lo è di più“, ha spiegato Bartoletti.

Anche il conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, ha parlato della morte di Andrea Purgatori. “Da oggi mi sento più solo. Ho perso un amico e un grandissimo giornalista d’inchiesta Andrea Purgatori. Senza il suo coraggio, senza le sue qualità molte nefandezze sarebbero rimaste oscure. Provo un grande dolore, solitudine e un grandissimo rimpianto: non averlo potuto avere con me in Rai. Ci eravamo incontrati pochi giorni fa, con un impegno. Rifare le trasmissioni a reti unificate, Rai 3 e La7 sulla mafia“, ha scritto Ranucci su Facebook.

Lo stesso Ranucci ha parlato di una volontà comune di trasmettere programmi sulla mafia in onda su varie reti, un sogno rimasto però al momento irrealizzato. “Come le fecero Michele Santoro e Maurizio Costanzo. Non bisogna abbassare la guardia per difendere il Paese e le future generazioni da questo cancro. Ci ritroveremo da qualche parte Andrea, sono sicuro. E saranno ca**i loro!! Riposa in pace“, conclude il messaggio.

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