Basta SPID e CIE, in arrivo il portafoglio digitale che li coniuga entrambi e consente di effettuare operazioni in modo facile e immediato.
L’Unione Europea sta cercando di ottimizzare la digitalizzazione nel continente: il mondo globalizzato non è un’utopia. Oggi viviamo collegati, smartphone e tablet sono un nostro prolungamento. Tante cose da fare con un click, comodità deve fare rima con utilità e sburocratizzazione.
Altrimenti è impossibile parlare di salto di qualità: quello che è chiamato a fare il prossimo passo in fatto di tecnologia. L’It Wallet: un cassetto personale che ciascun utente deve avere per accedere alle proprie informazioni, dagli aggiornamenti di natura medica alle novità fiscali che riguardano la sua situazione.
Tutto questo in un’unica soluzione che coniuga identità digitale e possibilità di ampliamento. Lo sviluppo, nello specifico, è volto a valorizzare ulteriormente la CIE. Carta d’Identità Elettronica. Documento nel quale c’è un codice che già oggi può funzionare al posto dello SPID. L’obiettivo sarebbe proprio quello di mandarlo in pensione, c’è un anno di tempo e tanta volontà.
Quello che maggiormente disturba è che lo SPID – per molti – è eccessivamente complicato. I codici di accesso cambiano ogni sei mesi, ammesso che non abbia fatto alcun accesso precedentemente: chi non lo usa con frequenza rischia di essere tagliato fuori. Effettuare nuovamente le procedure per l’elargizione di codici e credenziali non è una passeggiata, invece la CIE garantisce unicità e riduce le possibilità di smarrimento.
Un codice univoco e variabile a seconda della persona è la miglior credenziale possibile per accedere al proprio mondo: l’universo burocratico che caratterizza ciascuno di noi sul piano istituzionale. Una serie di descrizioni che rispecchiano il profilo di ciascuno sotto diversi punti di vista: bancario, sanitario, legale. Tutto questo senza eccessive difficoltà e meccanismi complicati: l’IT Wallet avrà il compito – non facile – di agevolare la comprensione e la digitalizzazione laddove non è ancora arrivata pienamente. L’Italia è una Repubblica Democratica fondata sul lavoro e sulla CIE.
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