Caso Rovigo, 9 in condotta agli alunni che avevano sparato pallini alla prof in classe. Valditara: “Riconvocare il consiglio”

Diventa un caso scandaloso quello degli alunni dell’Istituto Viola Marchesini di Rovigo promossi con 9 in condotta dopo aver colpito con una pistola a salve la Prof in classe. Il ministro Valditara interviene: “Rivedere il voto agli studenti”

Avevano fatto clamore lo scorso ottobre quando un gruppo di studenti dell’Istituto Viola Marchesini di Rovigo aveva sparato in classe con una pistola ad aria compressa la loro professoressa di scienze, Maria Cristina Finatti. A distanza di qualche mese, l’amara realtà nei voti scolastici di fine anno.

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Caso Rovigo, 9 in condotta per gli alunni che avevano colpito la prof con una pistola ad aria compressa in classe: l’intervento del ministro Valditara (free.it)

Due degli alunni autori dell’atto violento hanno preso 9 in condotta e il fatto diventa un caso di portata nazionale tanto da far intervenire il ministro Giuseppe Valditara con una precisa comunicazione a riguardo: “Il voto agli studenti va ripensato. Interverremo”.

Intanto, anche la dirigente dello stesso Istituto, Isabella Sgarbi, ha detto, come riporta il quotidiano La Repubblica oggi: “Ho parlato il ministro, ora riconvocheremo il Consiglio di classe per riflettere e rivalutare la situazione. La comunicazione da parte del ministro Giuseppe Valditara di rivedere il voto agli studenti è stata comunicata dall’Ufficio scolastico regionale”.

Caso Rovigo, il ministro Valditara: “Rivedere il voto, 9 in condotta è impensabile”

Lo studente che aveva colpito con una pistola ad aria compressa la professoressa dell’Istituto Viola Marchesini di Rovigo ha avuto un bel 9 in condotta. Il voto ha immediatamente generato scalpore nel ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara il quale ha riferito, come riporta la Repubblica: “Ho mandato un’ispezione per capire come sia stato possibile che un ragazzo che aveva sparato dei pallini contro un’insegnante abbia potuto prendere 9 in condotta. Il punto è procedere a un ripensamento sul significato, all’interno dell’intero anno scolastico, del voto di condotta”.

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Caso Rovigo, il ministro Valditara dopo il 9 in condotta agli alunni che avevano sparato alla prof in classe (ansa) free.it

La violenta aggressione degli studenti ai danni della docente di Rovigo spinge il ministro Valditara a volere la difesa degli insegnanti: “Abbiamo previsto la difesa legale e abbiamo diverse richieste di attivazione dell’Avvocatura dello stato. Chi è aggredito potrà utilizzarla. Nei casi più gravi e se c’è coscienza e volontà ci sarà anche lo stato che si costituirà parte civile. Agli insegnanti verrà garantita l’assicurazione contro gli infortuni che era preclusa al personale della scuola ed e’ invece garantita a tutto il pubblico impiego, è un gesto di attenzione”.

Inoltre, il ministro Valditara ha annunciato: “Con riguardo alla valutazione della condotta degli alunni coinvolti nel noto episodio accaduto all’Istituto Superiore Viola Marchesini di Rovigo, visti gli esiti della relazione degli ispettori e considerata la non corretta applicazione del Dpr 122/2009 e del regolamento di istituto, ho avvertito l’esigenza di invitare la dirigente scolastica a riconvocare il Consiglio di classe, al fine di riconsiderare in autotutela le decisioni prese”.

La delusione della docente colpita dall’alunno in classe: “Mi sento sempre più emarginata”

Una doccia fredda quella che Maria Cristina Finatti ha ricevuto qualche giorno fa all’uscita degli scrutini di fine anno. La docente era stata bullizzata dai suoi stessi studenti in classe lo scorso 11 ottobre ma mai si sarebbe aspettata da un tale comportamento irrispettoso e violento un 9 in condotta proprio da chi le aveva sparato addosso con una pistola a salve.

Quel voto è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, già pieno di delusioni e dispiaceri accumulati nel corso degli ultimi mesi. Così, la professoressa dopo aver saputo della promozione dello studente di 14 anni autore del gravoso gesto nei suoi confronti ha annunciato che si sarebbe rivolta al ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara.

La prof. ha riferito, come riporta il quotidiano: “La scuola deve essere prima di tutto una scuola di vita e quindi insegnare il rispetto e l’educazione. Nessuno in questi mesi mi ha mai chiesto scusa. Ho dedicato la vita alla scuola e ora mi sento sempre più emarginata”.

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