Bonus pensioni, 267 euro in più: come ottenerli a luglio

Bonus pensioni, a luglio 267 euro in più: boccata d’ossigeno per i contribuenti. Come fare per ottenere gli incentivi.

Le pensioni minime sono ancora oggetto di analisi e studio. L’APE Sociale è uno strumento idoneo per l’accompagnamento al congedo pensionistico: una soluzione temporanea che poi dovrà dare adito all’importo vero e proprio. Esigenza che collima con la necessità altra di aumentare la minima: questo viene chiesto al Governo da mesi, se non anni.

Ora oltre al TFR i pensionati ricevono anche la somma aggiuntiva: tanti soldi subito, gioia e dono
Bonus in arrivo (ANSA)

La Legislatura Meloni deve affrontare una riforma fiscale nel pieno fermento dei rincari, ma la questione pensioni ha un arretrato notevole. Una certezza che mette in condizioni precarie l’attuale esecutivo: la stabilità di Governo non è in dubbio, ma restano perplessità sulla riforma delle pensioni.

Bonus pensioni, 267 euro in più: come ottenerle

Il taglio del cuneo fiscale mette un freno alla possibilità di rivedere la minima. In programma, tuttavia, dovrebbe esserci la cosiddetta “Pensione di cittadinanza” un importo che andrà – se l’iter verrà definitivamente approvato – a rimpinguare la minima di molti ex lavoratori. Si tratta di 267 euro in più che dovrebbero partire dai 65 anni di età in poi.

Le rivalutazioni delle pensioni 2023
Le rivalutazioni delle minime (ANSA)

Dipenderà sempre dal tipo di importo: i minimi, tuttavia, saranno sempre tutelati. In particolare gli Over 70. Da lì in poi potrebbero esserci anche 300 euro. Quindi un supplemento ulteriore ai 267 preposti. La cifra in rialzo è dovuta, come stabilito e in fase di approvazione, ai rincari sempre più prepotenti.

Che futuro sarà per i pensionati

Una scelta che incalza, come incalzano i tempi di manovra. Il tempo è la variabile in grado di fare la differenza: vero banco di prova dopo l’estate.  Quando i freddi dell’inverno imporranno anche un altro tipo di spesa, i pensionati dovranno fare la loro parte con i mezzi a disposizione.

Una necessità che deve – per forza di cose – diventare virtù. Tutto passa dalle manovre dei prossimi mesi. Giorgia Meloni è pronta al confronto: in tal senso spingono anche le parti sociali che vorrebbero evitare “contentini” – come è successo con i Governi del passato – e spostarsi su cose concrete. Risposte la cui attesa potrebbe trasformarsi in insofferenza.

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