Il Papa arriva nello Spazio: una data storica per il mondo cattolico e non solo. Il Pontefice è pronto a segnare un’altra tappa importante.
Il Papa è ancora al Gemelli per curare la recente operazione di laparotomia a cui è stato sottoposto per via di un’ernia che aveva compromesso anche la parte intestinale. La situazione con la diverticolite è sotto controllo, ma il Pontefice nei giorni scorsi ha recitato l’Angelus in forma privata per precauzione: una convalescenza che comunque deve essere portata avanti tra riposo e terapie.
Tappe che serviranno a rivederlo operativo quanto prima: non sforza il fisico, Bergoglio, ma la mente lavora. I progetti che il Santo Padre porta avanti riguardano vari settori: non ultimo quello di scienza e cultura. Il Pontefice Massimo è un uomo dalla grande spiritualità, ma anche dalla forte curiosità per il progresso.
Lo testimonia la sua presenza sui social network e la volontà di approfondire tutte le novità del settore. In tal senso qualche mese fa gli è stato chiesto se voleva partecipare a un esperimento sociale: mandare il primo messaggio di un Pontefice nello Spazio attraverso un nanosatellite.
Il Papa non ci ha pensato due volte: la risposta è stata, senza dubbio, affermativa. Il Santo Padre non solo ha detto sì, ma si è messo anche all’opera per selezionare parole adeguate che verranno riproposte con l’aiuto del nanosatellite. La vicenda è molto più complessa di come la sintesi l’ha definita, ma è stato possibile fare questo passo avanti soprattutto grazie a un lavoro d’equipe: in questo progetto sono, infatti, coinvolti l’Agenzia Spaziale Italiana e l’Università di Torino rappresentata dalla Prof. Sabrina Cortino che, con la collaborazione di allievi e specialisti, ha messo a punto il dispositivo in tempi relativamente brevi.
Il lancio è stato programmato per il 12 giugno. Ora le parole del Papa sono in viaggio, ma cosa avrà voluto sintetizzare il Santo Padre da spedire in altri mondi? Un estratto del libro scritto dallo stesso Bergoglio dal titolo “Perchè avete paura? Non avete ancora Fede”. La riproposizione verrà fatta in più lingue e stazionerà per diverso tempo in orbita. Un’ulteriore “bandierina” – è il caso di dirlo – verso il progresso.
Un Papa questo che non ha mai guardato indietro, ma prova ad adeguarsi ai tempi che corrono. Anche per dissimulare, con l’aiuto della ricerca, la paura dell’ignoto. Per questo serve anche un pizzico di Fede, almeno secondo Bergoglio che di viaggi ne ha fatti molti (e tanti altri ne farà) ma in orbita non c’era mai arrivato.
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