La storia della coppia di coniugi deceduti a Roma. “Non chiamarmi più, sono morto”

Il giorno dopo la tragica storia della coppia di coniugi trovati morti a Roma parlano gli amici di Simona Lidulli uccisa dal marito Valerio Savino, poi suicidatosi in macchina vicino a un centro commerciale della zona

Dietro l’omicidio di Simona Lidulli e il suicidio di Valerio Savino accaduto ieri, martedì 13 giugno a Roma, oggi gli amici della coppia di coniugi raccontano di loro. Valerio ha ucciso la moglie Simona dopo averlo annunciato sui social con la pubblicazione di un post scioccante.

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La storia dei coniugi trovati deceduti a Roma. Il racconto dell’amico di Valerio (ansa) free.it

Il corpo della donna è stato trovato senza vita sul letto nella casa coniugale in via Adolfo Consolini. Il cadavere dell’uomo, invece, è stato rinvenuto all’interno della sua auto, in un parcheggio di un centro commerciale della zona. Lui, Valerio, si sarebbe suicidato con un colpo di pistola.

Prima di commettere l’insano gesto, l’uomo ha scritto un post sulla sua pagina Facebook agghiacciante: “Addio amici tutti. La mia vita terrena e quella di Simona finiscono qui. Insieme da sempre e per sempre. Un pensiero di affetto e gratitudine a tutti voi. Per noi amanti dell’Opera e del melodramma questa rappresenta la scelta più coerente che potessimo fare. Chiedo scusa a chi ho fatto del male”.

L’indagine sulla morte della coppia di coniugi romani

Dopo la tragedia, ora gli inquirenti non scartano l’ipotesi di un possibile doppio omicidio. Questa pista nasce perché entrambi i coniugi prima di morire hanno pubblicato un post in cui salutavano amici e familiari.

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Post pubblicato su facebook da Valerio, coppia dei coniugi morti a Roma (ansa) free.it

Valerio Savino aveva con sé in dotazione due pistole poiché era dipendente di una società di vigilanza. Durante le indagini, gli investigatori non hanno trovato né referti né medicinali compatibili con patologie tumorali gravi. La moglie Simona era in pensione, una ex impiegata della Tim.

I due stavano insieme da quando avevano 17 anni. Oggi a la Repubblica, parla l’amico di Valerio, Agostino Presutti, che dice: “Qualche mese fa ha scoperto di non stare bene, aveva un cancro al pancreas. Era molto giù ma non aveva fatto accenno a una cosa del genere. Adesso sono tormentato da quei segnali che non ho saputo interpretare. Poi mi ha chiesto qualche giorno fa di occuparmi del suo gatto. Mi stava dicendo addio ma non l’avevo ancora capito”.

L’ultima telefonata di Valerio all’amico: “Non chiamarmi più, sono morto”

L’ultimo contatto telefonico Valerio Savino l’ha avuto con l’amico Agostino Presutti. L’uomo racconta, come riportato anche da Open: “L’ultima telefonata è stata tre giorni fa. Era molto stanco, stava facendo la chemio. Ma era sereno. Ha parlato come prima della malattia, degli amici, dei risultati di gara che seguiva a distanza. Mi è sembrato sereno e ero felice per lui. Invece forse aveva raggiunto la serenità perché aveva deciso cosa fare”.

Valerio qualche settimana prima aveva anche detto all’amico Agostino di aver dato via tutte le sue armi. Poi, ieri l’inquietante post sui social: “Dopo aver letto quelle parole ho chiamato subito il 112 e ho messo in moto le ricerche. Non siamo riusciti a salvarli. Lo abbiamo chiamato anche al cellulare ma ormai era spento. A un nostro amico che ha trovato la linea libera ha risposto con un messaggio orrendo dicendogli “Non chiamarmi più, sono morto”.

Infine, l’amico Agostino parla anche dell’omicidio della moglie di Valerio, Simona Lidulli: “Loro erano molto affiatati, non sapevano stare da soli. Credo che abbiano deciso insieme di farla finita”. Ma quello che rimane ancora un mistero è il perché in casa della coppia di coniugi non siano saltate fuori tracce della malattia di Valerio nonché con quale pistola, poi, lo stesso uomo abbia ucciso verosimilmente prima la moglie e poi si sia suicidato.

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