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Economia e Fisco

Multe e cartelle esattoriali, adesso serve la pec: cosa cambia con l’indice nazionale del domicilio digitale

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Alessandro Artuso

I domicili digitali inseriti in un portale che si chiama Inad: a cosa serve questo indice nazionale e quali sono le novità per tutti i cittadini. 

È in arrivo Inad, l’indice nazionale dei domicili digitali, indicato dagli esperti come un grande elenco in cui sono presenti gli indirizzi di posta elettronica. Sarà qui possibile, per tutti i cittadini, registrare il proprio domicilio digitale e associarlo ad un indirizzo pec.

Inad, le novità sul fronte dei domicili digitali (Immagine Rete)

Qui si potranno ricevere tutte le comunicazioni ufficiali, da parte della Pubblica amministrazione, riguardanti multe, rimborsi fiscali, detrazioni d’imposta e molto altro. Si tratta di una decisione che riguarderà tutti i cittadini e non varrà esclusivamente per i professionisti la cui norma era già entrata in vigore da qualche tempo.

Quali sono le novità con l’Inad

Con la registrazione del domicilio digitale, associato ad un indirizzo di posta elettronica certificata (pec), sarà così possibile ricevere le comunicazioni ufficiali da parte della Pa. Dal prossimo 6 luglio sarà così possibile le Pubbliche amministrazioni dovranno accertare che i cittadini abbiano indicato un recapito certificato proprio su Inad.

In questo caso, infatti, la comunicazione dovrà essere inviata, in via del tutto digitale, all’indirizzo inserito. L’indice sarà consultabile dal prossimo 6 luglio e questo diventerà un elemento utile e fondamentale nel processo di digitalizzazione: il sistema è operativo in ogni caso già dallo scorso 6 giugno.


Il sottosegretario all’innovazione tecnologia, Alessandro Butti, ha parlato di una novità importante nel settore che significherà “risparmio significativo di tempi e costi. Il domicilio digitale, insieme alla piattaforma notifiche digitali degli atti pubblici, ci consentirà di compiere un passo avanti fondamentale per la digitalizzazione del Paese e la semplificazione“, ha ribadito il sottosegretario Butti.

Le notifiche digitali degli atti pubblici sono un altro passo in avanti per una sempre più completa ed efficiente digitalizzazione del Paese, nonché semplificazione. Grazie al registro Inad si aprirà un canale per le notifiche di natura legale effettuate dagli avvocati: in questo caso si tratta di un obbligo già presente nella riforma Cartabia.

Come iscriversi

I cittadini potranno registrarsi utilizzando Spid, Carta d’identità elettronica o carta dei servizi nazionali. Sarà possibile farlo accedendo al sito www.domiciliodigitale.gov.it e seguendo la procedure per effettuare l’iscrizione del proprio domicilio digitale. Si tratta di una procedura che permetterà l’attivazione del servizio entro l’una di notte del giorno successivo a quello della richiesta pervenuta nel sistema.

Nessun costo per cambiare indirizzo Pec comunicato in precedenza, così come per chi vorrà cancellarlo. Allo stato attuale sarebbero oltre 2,3 milioni gli indirizzi di posta elettronica certificata dei professionisti, il tutto trasferito automaticamente mediante il registro Ini-Pec direttamente all’Inad.

Indice nazionale dei domicili digitali, cosa cambia e quali sono le novità (Immagine Rete)

Avranno 30 giorni di tempo per confermare il domicilio digitale oppure indicarne un altro diverso da quello professionale (a seconda delle singole esigenze ndr).

Grazie a questo sistema, infatti, sarà possibile effettuare estrazioni multiple dei domicili, riguardanti elenchi forniti dalle Pubbliche amministrazioni, mediante interfacce di servizio informatiche: il servizio sarà gratuito. Sostituire in questo caso la raccomandata significherà evitare ulteriori costi, dovuti alla carta e all’invio dei documenti, optando per un approccio digitalizzato.

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