Omicidio Giulia Tramontano e Thiago, decisa la data dei funerali: l’appello della famiglia e del sindaco di Sant’Antimo

Il giorno dopo l’autopsia sul corpo della vittima arriva l’annuncio sui funerali di Giulia Tramontano e del piccolo Thiago: Sant’Antimo si prepara a salutare per l’ultima volta la giovane uccisa a Senago e il piccolo che portava in grembo. 

La città di Sant’Antimo, in provincia di Napoli, si appresta a vivere una giornata intensa con il funerale di Giulia Tramontano, ragazza uccisa a Senago lo scorso sabato 27 maggio.

Giulia Tramontano
Deciso il giorno del funerale di Giulia Tramontano, ancora da chiarire alcuni aspetti dopo l’autopsia (Immagine Rete)

Ad annunciarlo è il sindaco del comune con un messaggio social, ma non mancano anche in questo caso delle richieste alla popolazione di Sant’Antimo. Nel frattempo spuntano nuovi dettagli sul caso della giovane donna colpita a morte dal compagno reo-confesso Alessandro Impagnatiello.

L’annuncio sui funerali di Giulia e Thiago

L’ultimo saluto a Giulia Tramontano e a suo figlio Thiago si terrà la prossima domenica 11 giugno (ore 15) presso la parrocchia di Santa Lucia. La cittadina di Sant’Antimo è pronta a commemorare madre e figlio “strappati all’amore dei propri cari“, così si legge. Sul manifesto funebre si mostra una foto della 29enne sorridente e il nome del piccolo Thiago, bimbo che sarebbe nato fra meno di due mesi.

La cerimonia sarà strettamente privata nel comune non molto distante da Napoli. Disposto il lutto cittadino per la ragazza uccisa nel Milanese da oltre 37 coltellate, così come emerso dai primi esami autoptici.

Impagnatiello Tramontano
Alessandro Impagnatiello e la compagna incinta uccisa Giulia Tramontano (ANSA)

Ad ufficializzare sui social il funerale della ragazza è stato Massimo Buonanno, sindaco di Sant’Antimo. “Si chiede la massima osservanza di tale volontà ad ulteriore riprova della vicinanza e dell’affetto che l’intera comunità ha già sentitamente dimostrato“, ribadisce il primo cittadino che si rifà alle volontà della famiglia circa l’evento in “forma strettamente privata“.

Ed è stato proprio il sindaco ad aver comunicato sui social la volontà della famiglia di celebrare i funerali di Giulia e Thiago in forma privata, ringraziando comunque le tante persone che hanno omaggiato la ragazza con un messaggio o un ricordo.

Cosa dice l’autopsia

Dall’autopsia emergono almeno 37 coltellate inferte alla donna, due letali all’altezza del collo (una di queste alla carotide). Non ci sono segni di difesa e questo confermerebbe alcune ipotesi investigative emerse in precedenza.

Le coltellate sarebbero giunte nella zona alta del corpo, fra queste anche a polmone e in pieno volto, nessuna traccia invece di segni all’altezza del ventre. Ancora difficile datare l’omicidio della donna a causa delle ustioni che avrebbero alterato i tessuti. Impagnatiello, infatti, ha confessato di aver tentato di bruciare il corpo della 29enne per due volte. Il capo d’accusa potrebbe però cambiare, ma per farlo serviranno altri risultati di natura medico-legale.

Giulia Tramontano
Giulia Tramontano. emergono i primi dettagli sull’autopsia (Immagine Rete)

Le ferite analizzate durante l’esame medico-legale sarebbero compatibili con quelle di un coltello, indicato nello specifico come l’arma del delitto. Lo stesso Alessandro Impagnatiello ha spiegato dove trovarla l’arma, ma ancora nessuna traccia invece del cellulare della vittima.

Ma ci sono ancora dubbi sulla dinamica del femminicidio avvenuto a Senago, in provincia di Milano, delitto che ha causato anche la morte del piccolo Thiago ancora in grembo (sarebbe nato di lì a poco ndr). Dopo il tentativo di aver bruciato il corpo, infatti, i tessuti alterati non permetterebbero di stabilire con precisione giorno e ora del delitto. Ancora da chiarire se l’aggressione sia avvenuta alle spalle e questo emerge visto che le condizioni del corpo non offrirebbero alcuna certezza.

Ancora da chiarire i risultati di altri esami tossicologici: da chiarire se nel sangue della ragazza ci sia traccia di veleno per topi. Due confezioni sono state infatti trovate nello zaino di Alessandro Impagnatiello, compagno della giovane che ha confessato il delitto avvenuto in provincia di Milano.

Impostazioni privacy