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Attualità

Smart working e bonus figli, cosa c’è nel Dl Lavoro: le novità più importanti

Published by
Alessandro Artuso

Il nuovo Decreto Legge Lavoro prevede diverse novità in un settore particolare: si va dallo smart working al bonus per i figli e tanto altro. Cosa emerge dalle votazioni sugli emendamenti. 

Il Dl Lavoro entra nel pieno con la Commissione Affari sociali del Senato che ha ripreso l’esame con le votazioni sugli emendamenti. Diverse le novità annunciate e gli aspetti che molti attendono con grande attenzione, specialmente sulla questione Assegno di inclusione e smart working.

Emendamenti e votazioni, cosa emerge dal Decreto legge Lavoro (Immagine Rete)

Si va dal bonus figli al fringe benefit, senza dimenticare lo smart working e tante altri dettagli in arrivo. La situazione è ben definita e ora non resta che attendere l’approvazione su circa una cinquantina di emendamenti.

Le principali novità

Fonti parlamentari parlano dei fringe benefit, compensi in modalità non monetaria (messi a disposizione beni e/o servizi), con una soglia esentasse fissata sempre a 3mila euro per i soli lavoratori dipendenti con i figli. L’attuale intenzione è quella di un provvedimento che potrebbe partire dalla proposta di una soglia a mille euro per tutti a cui aggiungere un bonus di 660 euro per figlio.

Anche i figli a carico sono argomento centrale del Dl Lavoro (Immagine Rete)

La prossima scadenza dello smart working, fissata in questo caso al 30 giugno 2023, è un altro elemento sul quale discutere. L’ipotesi è quella di una proroga fino a settembre per i fragili, non si esclude però rinvio ad agosto.

Si tratta di un provvedimento prorogato in ogni caso fino al 31 dicembre 2023 per lavoratori fragili e genitori con figli fino a 14 anni impiegati nel settore privato. Sul fronte del pubblico impiego è invece in corso un approfondimento per verificare le coperture: la decisione potrebbe arrivare fra i prossimi lunedì 12 e martedì 13 giugno.

Come cambiano i contratti

Altro tema riguarda beneficiari dell’assegno di inclusione con figli sotto i 14 anni. Chiunque è tenuto ad accertare offerta a tempo indeterminato solo se entro 80 chilometri oppure raggiungibile con i mezzi in due ore. A prevederlo è un emendamento contenuto nel Dl Lavoro approvato in Commissione al Senato.

Cambia tutto sul fronte del lavoro, cosa emerge dal nuovo Decreto legge (Immagine Rete)

Prevista anche una forma di decontribuzione totale, per la durata di tre anni, rivolta a coloro che assumono o stabilizzano personale badanti per anziani non autosufficienti. Previsto in questo caso un esonero contributivo, pari al 100%, per il periodo 2023-2025, nei limiti di un importo massimo di 3mila euro all’anno.

Si tratta di beneficio per assunzioni e trasformazione di contratti a tempo indeterminato per i lavori domestici con mansioni di assistente alla persona non autosufficiente (over 65). Questo aspetto non riguarda invece se personale e datore abbiano cessato un rapporto di lavoro da meno di 24 mesi.

Cosa cambia per il Reddito di cittadinanza

Cambia il nome intanto e si passa da Reddito di cittadinanza ad Assegno di inclusione. Ciò sarà utile per i nuclei con persone fragili, così come per chi ha necessità di formazione e lavoro (gli occupabili in questo caso).

In Commissione Affari sociali al Senato prosegue l’esame del Decreto Lavoro, varato lo scorso primo maggio dal Consiglio dei ministri, ma l’obiettivo resta quello di far approdare il provvedimento fra lunedì 13 e martedì 14 giugno.

La principale novità riguarda la platea di chi può essere occupato. Il beneficiario con figli under 14 può accettare offerta a tempo indeterminato soltanto seguendo i due requisiti (luogo di lavoro entro 80 km o raggiungibile con i mezzi di trasporto pubblico in due ore). Ciò vale anche per chi ha figli under 14, così come per le persone legalmente separate. Il Dl Lavoro entra nel vivo e adesso non resta che attendere gli ultimi passaggi.

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