RC Auto, le assicurazioni nel mirino: oggetto di discussione sono le tariffe previste con il nuovo ciclo di investimenti. Attenzione all’AI.
RC Auto, niente più come prima. Le assicurazioni auto sono nel mirino: è tempo di tariffe. Questo è chiaro da qualche anno, il mese di maggio significa conteggi. Organizzazione finanziaria e non solo: saldo dovuto al premio assicurativo di cui ciascun automobilista gode. A tal proposito con le nuove regole del codice stradale cambiano anche i riferimenti bonus/malus.
Gli scatti di categoria restano di due in due, soltanto in base a possibili incidenti da registrare. In caso di mancanza di sinistri, la posizione assicurativa – con relativa collocazione in classi – resta uguale. Così come l’ammontare delle rate da pagare. Questo vuol dire che le stime restano invariate, almeno fino a prova contraria: la novità – non necessariamente bella – è rappresentata dall’intelligenza artificiale.
Il dispositivo attualmente è utilizzato per calcolare le rendite delle assicurazioni: la stipula che prima veniva fatta “a mano” ora è computerizzata. Nel senso che non c’è qualcuno al pc che riorganizza i conti, li fa direttamente l’applicazione ChatGPT. Una soluzione pratica sul piano dell’ottimizzazione dell’impiego, meno utile dal punto di vista produttivo.
I risultati, infatti, al netto dell’ottimizzazione dei tempi, non sono sempre attendibili. Le associazioni di categoria fanno sapere che c’è un notevole “disavanzo rispetto alle stime dell’anno precedente”: significa che le tariffe sono aumentate senza un reale riscontro. I periti, attraverso la rappresentanza cardine, fanno sapere: “Non è possibile lasciare tutto in mano a questo, anche perché non esistono polizze standard. Ciascuna situazione è diversa. Il tempo che si risparmia in analisi è perso in attendibilità”.
Associazioni di categoria sul piede di guerra. La situazione va tenuta sotto controllo: c’è ancora tanta strada da fare riguardo alla sburocratizzazione di certe dinamiche. Le assicurazioni auto rientrano tra le priorità imminenti per far quadrare i conti di un’industria – quella automobilistica – fortemente discontinua e altalenante.
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