Google sotto attacco: i rischi della sfida con ChatGPT anche sugli smartphone

Google alle prese con la concorrenza dell’intelligenza artificiale: ChatGPT sbarca anche sugli altri smartphone, ma non si placano i dubbi.

Google teme la concorrenza. La colpa è di ChatGPT: il dispositivo di intelligenza artificiale che è in grado, recentemente, anche di agire su Android e IOS. La chiusura delle trattative che apre anche alle principali aziende concorrenti ha dato la stura per una guerra di marketing piuttosto serrata: il punto è proprio la capacità del nuovo ritrovato di fornire risposte circostanziate alle ricerche senza ambiguità.

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Google verso il cambiamento (ANSA)

Il tempo è la chiave di ogni cosa: ChatGPT riesce – in quanto intelligenza artificiale – a garantire le risposte in poco tempo e con precisione. I tempi di ricerca, quindi, vengono dimezzati. In alcuni casi, addirittura, azzerati: resta il rebus del controllo delle fonti. Attualmente i dispositivi sono aggiornati al 2021.

Google, ChatGPT sfida il colosso: gli scenari

Mancano due anni, per questo attualizzare tutto richiede tempo. Ora anche Google teme che questa tecnologia, se finisse in mani sbagliate, potrebbe fare più danni che altro. Nel frattempo si contano gli introiti e ciascuno cerca, con quello che può, di migliorare e dare spunti. In attesa di capire come gestire in maniera migliore tale avanguardia.

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Geoffrey Hinton, padrino dell’IA si dimette da Google. Le motivazioni – free.it

Non tutto il male viene per nuocere, il progresso va gestito: rinnegarlo, cosa che i colossi vorrebbero evitare, non giova a nessuno e penalizza le industrie. Soprattutto oggi che si ragiona principalmente su banche dati. Anche il luogo comune dei mestieri che spariranno va contestualizzato.

Il lavoro – in generale – subirà un cambiamento importante. Come avviene in ogni epoca. Nell’era della post verità occorre fare i conti con il presente e in particolare con il futuro. Non sembra poi essere così lontano. Alle mille domande esistenziali potrebbe esserci qualcuno pronto a dare le risposte: bisogna vedere quanti – davvero – sono disposti ad ascoltare.

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