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Economia e Fisco

NASPI, rebus 730: come calcolare l’indennità

Published by
Andrea Desideri

NASPI, gli interrogativi rispetto alla dichiarazione dei redditi crescono. Come calcolare la disoccupazione? Il metodo più efficace.

La dichiarazione dei redditi è uno snodo cruciale del periodo che anticipa l’estate per quanto riguarda i contribuenti italiani. L’effettivo calcolo di entrate e uscite annuali rende possibile la stima concreta di imposte da pagare in percentuale rispetto a quanto espresso sul piano fiscale. Cambiano percentuali e fasce, ma servono garanzie e certezze.

I parametri per la NASPI (Screenshot Google)

A darle, inevitabilmente, il tipo di impiego che svolgiamo. Ognuno è collocato e calcolato diversamente, sempre in percentuale e soprattutto rispetto al tipo di rapporto lavorativo che intraprende. I dipendenti a Partiva Iva sono trattati diversamente da quelli con il sistema a tempo indeterminato.

NASPI, come calcolarla nel 730

Nel primo caso dipende dai regimi di calcolo imposta: ordinario o forfettario. Il tema principale, però, stavolta, è un altro che riguarda entrambe le specifiche. Chi è in NASPI cosa deve fare? Nello specifico si tratta di un’indennità di disoccupazione che accompagna il dipendente prima della fine del rapporto lavorativo.

NASPI e dichiarazione dei redditi (Screenshot Google)

Questa situazione si presenta nel momento in cui termina un rapporto di lavoro (e ne può cominciare un altro dopo qualche tempo), oppure quando si è prossimi alla pensione. Quindi il lavoro sarà solo un ricordo (retribuito grazie alla rendita fiscale contributiva accumulata negli anni). L’enigma, in questo caso, non è il calcolo del TFR (Trattamento di Fine Rapporto), ma come considerare l’indennizzo.

La NASPI è una percentuale economica di accompagnamento in attesa di capire se subito dopo ci sarà la pensione o un altro impiego. Questo limbo può durare mesi o anni. Nella fattispecie uno. A seconda del caso. La quantità elargita fa reddito? Va dichiarata? La risposta è sì, qualora – e questo deve essere chiaro – sia l’unica entrata di un componente familiare.

Quando l’indennità fa reddito

Nell’ambito del computo di 730 e ISEE, chi percepisce la NASPI non deve avere altre entrate in corso. Allora diventa una forma di reddito da dichiarare. La differenza è sottile, ma importante. Quanto basta per evitare di commettere errori, perchè la compilazione corretta del 730 (che sia normale o precompilato) è la prima parte di un processo che deve avere l’adeguato svolgimento.

In caso contrario si rischiano accertamenti o sanzioni. Ecco perché la figura del commercialista è fondamentale, così come la consulenza o assistenza fiscale. Entrambi fortemente consigliate dagli esperti e per cui le domande sono in aumento a fronte di un’offerta adeguata: il denaro non dorme mai, così come chi è costretto – per diverse ragioni – a contarlo.

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