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Pesto made in USA sequestrato a Genova: 7 tonnellate della Giovanni Rana. Perchè sono irregolari

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Maria Teresa Bianco

La scoperta del falso made in Italy proveniente dagli USA è stata fatta al porto di Genova su un quantitativo enorme del noto alimento ligure, il pesto. Sette tonnellate a marchio Giovanni Rana ritenute irregolari dagli Ispettori di frontiera

Al momento gli Ispettori di frontiera del Ministero della Salute hanno sequestrato al porto di Genova un carico di 7 tonnellate di pesto proveniente da Chicago (USA). Bloccato l’enorme quantitativo alimentare per presunte irregolarità relative alla legge europea sugli alimenti.

Pesto made in USA, sequestrati 7 tonnellate di pesto contraffatto al porto di Genova (ansa) free.it

Ora i 7.000 mila e oltre chili di pesto sono diventati oggetto di un contenzioso milionario che i giudici del Tar della Liguria dovranno sbrogliare poiché la merce arrivata in Italia dall’America non è – ovviamente – stata prodotta nella patria del pesto.

Dunque il pesto (che di ligure non ha niente in questo caso) è stato prodotto negli Usa, e più precisamente arrivano da Bartlett Illinois, un sobborgo industriale di Chicago dove ha sede proprio la Rana Meal Solutions, uno degli stabilimenti che il Pastificio Rana spa ha aperto nel 2012.

9 tonnellate di pesto made in Usa sequestrati a Genova

Qualcosa sembrava non quadrare agli Ispettori alla frontiera del porto di Genova. Quel carico di ben 7 tonnellate conteneva pesto made in USA non conforme agli standard europei sugli alimenti. Un intoppo accaduto proprio nella patria del pesto conosciuta in tutto il mondo.

Pesto made in Usa: sequestrate 7 tonnellate al porto di Genova (ansa) free.it

Però, al di là delle motivazioni tecnico giuridiche, alla base del provvedimento di fermo eseguito dagli Ispettori, quello che salta agli occhi è un’interessante finestra sul mondo dei prodotti tipici, delle tutele dop e dei grandi numeri dei mercati esteri che sembra avere qualche falla. Le sette tonnellate di pesto sequestrato partivano da uno degli stabilimenti in America dell’azienda di Giovanni Rana.

Dopo il maxi sequestro avvenuto lo scorso 27 gennaio, gli avvocati Tito Zilioli e Riccardo Ruffo, come riporta la Repubblica, hanno presentato al Tar Liguria un ricorso per chiedere l’annullamento definitivo del provvedimento con cui sia il Dirigente sanitario che il Direttore dell’Ufficio Posto Controllo Frontaliero di Genova hanno deciso “la non ammissione nel territorio comunitario del carico di “Pesto- salsa al basilico” perché, a loro dire, non conforme durante il controllo identità e non soddisfacente ai sensi del regolamento della Comunità europea 625/2017”.

Il ricorso dell’azienda di Giovanni Rana

Nel ricorso effettuato dagli avvocati del Pastificio Rana viene contestato, come riporta la Repubblica, la “totale genericità dell’addebito. In sostanza non è dato capire in cosa il controllo non sarebbe stato soddisfacente”. Inoltre, vengono esplicitate dai legali tutti i dettagli inerenti il mantenimento ottimale e a norma di legge del trasferimento del prodotto durante tutte le fasi del viaggio.

Pesto made in USA: sequestrato al porto di Genova sette tonnellate contraffatte (ansa) free.it

Spetta ai giudici amministrativi ora decidere se annullare la sospensione imposta dagli ispettori oppure confermare i rilievi. Secondo l’azienda Rana, il ricorso sottolinea soprattutto le caratteristiche del prodotto, ovvero da cosa è composto il pesto: olio, basilico, sale etc.

Poi viene evidenziato dai legali che l’intero carico (7 tonnellate) era diretto allo stabilimento di San Giovanni Lupatolo in provincia di Verona e, infine, “destinato al cliente finale Costco, presso le filiali francesi e spagnole di quest’ultimo”. Negli Stati Uniti d’America, il l’azienda Costco è considerata tra i colossi americani dell’hard discount. Dalla sua nascita nel 1976 ad oggi, vanta molto ipermercati distribuiti in tutto il suolo amaricano ma non solo: i suoi punti vendita sono noti anche in Canada, Nuova Zelanda, Cina e molti altri paesi europei (Italia esclusa).

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