Prepensionamenti, tutto è ancora possibile: cosa cambia per i congedi anticipati

Prepensionamenti, tutto è ancora in essere. La riforma doveva partire dall’abolizione di certi criteri: la misura resta in ballo. Le novità.

Prepensionamenti, niente di nuovo. O meglio: c’è ancora tempo per immaginare il prossimo futuro. Nel frattempo si resta con le stesse convinzioni e opportunità. La pensione anticipata rimane un must con misure adeguate. Nessuno, tra i politici, aveva intenzione di cancellare questa finestra. Semmai si doveva accorciare. Invece resta tutto invariato: 5 anni. Questo il tempo minimo con cui è possibile congedarsi.

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Inps, attenzione ai prepensionamenti (ANSA)

Quando manca un quinquennio a fine percorso lavorativo è consentito uscire di scena prima con vari espedienti che permettono di assistere il contribuente attraverso escamotage economici che non sono altro se non indennizzi atti a precedere la pensione vera e propria. Uno di questi era Quota 41 che sarebbe dovuto andare in soffitta per far posto a una misura in grado di abbassare la pensione anticipata a 3 anni prima.

Prepensionamenti, cosa cambia per i lavoratori

La situazione doveva cambiare di poco, ma si è tradotta con un nulla di fatto perchè non c’erano le condizioni per fare un ragionamento simile. L’età – oltre ai contributi – incide notevolmente. Anche se la vita media si è alzata, resta difficile concepire tanti lavoratori ancora in servizio dopo i 62 anni. Tutto è più complicato. In special modo rispetto alla gestione delle energie e la resa sul posto di lavoro.

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Pensione anticipata, cosa cambia (ANSA)

A fronte di questo il Governo ha lasciato ancora aperte a 5 anni le occasioni di prepensionamento: non toccare la situazione attuale non vuol dire che la questione non sarà ripresa successivamente. Tutto sta nell’integrare vecchie e nuove forme di lavoro sul doppio binario di contribuzione e retribuzione.

La volontà di andare avanti non manca, ma occorre che ci siano i presupposti per poter procedere: abbassare gli scaloni adesso avrebbe portato più danni che giovamento. Dunque l’appuntamento è rimandato air prossimi mesi, forse addirittura dopo l’estate. Quando una nuova stagione, lavorativa e istituzionale, è alle porte.

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