I Buoni Fruttiferi Postali, detti anche BFP, sono un modo semplice ed efficace di investire il proprio denaro: come agire correttamente.
I Buoni Fruttiferi Postali restano una forma di investimento semplice ed efficace. Una via alternativa alle modalità basiche relative alla possibilità di moltiplicare il proprio denaro. Se giocare in Borsa non è semplice, né tantomeno districarsi con le azioni, ci sono percorsi secondari ma non per questo meno redditizi.
È ovvio che, se c’è un capitale di partenza, il punto resta farlo fruttare il più possibile – da qui il termine Fruttiferi – attraverso i tassi. Il nodo è proprio questo: in Borsa il tasso è variabile. Sale, scende, si modifica a seconda dell’alternanza fra domanda e offerta. I BFP, invece, sono fissi. Cambiano solamente dopo anni, ma quando si sceglie un viatico resta quello fino alla fine.
Ci sono, infatti, diverse possibilità: la scelta diventa fondamentale per non avere rimpianti dopo. È possibile cambiare in corso d’opera, ma va tenuto presente che una volta intrapreso un percorso – qualora si volesse cambiare BFP – si ricomincerebbe da capo con quei valori. Non c’è, in altre parole, retroattività.
Secondo gli esperti, è preferibile investire sul Buono Rinnova e il Buono Risparmio Sostenibile. Due possibilità diverse che hanno qualche lato in comune che potrebbe essere utile al contribuente. Nella fattispecie il primo consente – nell’arco di 6 anni – un rendimento stagionale del 3,25% lordo partendo dal primo investimento.
Si registra, dunque, una crescita esponenziale. Nella seconda ipotesi si parla anche di un possibile extra-rendimento dell’1,50% ma in quel caso dipende dalla cifra iniziale di investimento. Il tasso è fisso, ma scatta solo dopo una certa soglia. In termini di sicurezza, tuttavia, sono affidabili entrambi.
La resa, a fronte della spesa, c’è: restano da valutare i tassi, a seconda dei quali, è possibile calcolare il periodo di rendimento. Utile per capire quanto e come occorre investire i propri risparmi. Naturalmente più si mette dentro all’ideale “salvadanaio” e maggiori saranno le rendite.
Una sorta di “assicurazione” che non fa cumulo con pensioni o altro. Le entrate restano garantite, così come le uscite. I BFT sono un extra a fronte di un piccolo, medio o grande sacrificio iniziale. La quota la decidete voi, a essere certa invece è la resa. Una volta stabiliti i parametri, il tempo potrà essere galantuomo con qualche rientro in più che fa bene al portafoglio ma anche all’animo con un tasso maggiore di serenità. Il quale – davvero – non ha prezzo.
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