Daniele Carlomosti, dalla stanza delle torture al cinema: chi è il boss che opera fra droga ed estorsioni

La criminalità organizzata a Roma vede al centro di tutto diversi nomi, fra questi spicca quello di Daniele Carlomosti. Diverse le indagini, tutte con gli stessi risvolti. 

Le inchieste sulla criminalità al centro dell’attività investigativa a Roma hanno evidenziato un nome che comparirebbe in diversi casi di cronaca. Si tratta di Daniele Carlomosti, persona che avrebbe avuto rapporti con Fabrizio Piscitelli (Diabolik) e con Alessandro Corvesi, indicato come esponente legato al narcos albanese Elvis Demce.

Daniele Carlomosti
Daniele Carlomosti e le vicende che riguardano la criminalità organizzata a Roma (Immagine Rete)

A riportare la notizia è il Corriere della Sera. Secondo l’edizione quotidiana romana, l’uomo comparirebbe nelle indagini sul giro di droga in cui è presente Francese Vitale, pr barese morto nel quartiere della Magliana.

La vicenda

Nel suo curriculum figurano anche presenze cinematografiche e anche selfie con importanti personaggi del mondo dello spettacolo. Secondo quanto riportato dal Corriere, Carlomosti avrebbe chiesto il permesso a Michele Senese di torturare per diverse ore un debitore a colpi di trapani, pinze e armi. Lo avrebbe fatto in un appartamento, allestito con teli di plastica, così da evitare di lasciare tracce di sangue.

Carlomosti indagini Roma
La vicenda di Carlomosti e la scoperta degli investigatori (Immagine Rete)

Non si tratta dell’unico episodio al centro della cronaca. La Procura di Roma indaga su altri casi nei quali l’uomo sembrerebbe avere a che fare, seppur in ruoli e con modalità differenti. Con l’ordinanza dello scorso mese di maggio, infatti, l’uomo sarebbe parte integrante di vari gruppi della criminalità organizzata capitolina.

Intanto il pm Edoardo De Santis avrebbe di fatto contestato ai vari imputati, incluso Carlomosti, l’aggravante del metodo mafioso. Per sua moglie Romina Faloci emerge la richiesta di otto anni di carcere.

L’azione di Carlomosti

L’uomo avrebbe torturato spesso e volentieri i suo debitori proprio all’interno di un appartamento, dotato di tutto punto per fare questo. In tal caso, infatti, la Procura di Roma ha chiesto il rito abbreviato per un totale di oltre 145 anni di carcere nei confronti di 13 persone, tutte ritenute affiliate.

Come ribadito dai carabinieri lo scorso maggio, il nome di Carlomosti comparirebbe in tutte le inchieste sulla criminalità organizzata a Roma. Per il boss che opera fra droga, estorsioni e torture, il giudice ha chiesto 20 anni di carcere. Daniele Carlomosti è infatti ritenuto a capo dell’organizzazione criminale La Rustica, dedita ad estorsioni e spaccio di sostanze stupefacenti. Avrebbe torturato diverse persone, almeno tutte quelle che non si piegavano ai pagamenti.

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