Svolta sul caso di Ciccio Barbuto, così come era soprannominato Francesco Vitale. La tragedia si è consumata durante il suo sequestro: i dettagli sul decesso dell’uomo partito da Bari e morto a Roma.
Francesco Vitale è il pr originario di Bari ritrovato morto lo scorso 22 febbraio nel quartiere della Magliana, a Roma. Il 45enne è precipitato da una finestra del quinto piano nel disperato tentativo di fuggire ad uno dei suoi carcerieri.
![Vitale morte dopo sequestro a Roma](https://www.free.it/wp-content/uploads/2023/03/Francesco-Vitale-morte-20230317-free.it_.jpg)
La vittima era stato rapito e torturato nelle ore precedenti, con tanto di richiesta di riscatto pari a 500mila euro, la stessa somma corrispondente al debito contratto con il narcos albanese Elvis Demce. Avrebbe approfittato di una sola persona presente in casa, ma fatale è risultata la caduta dal quinto piano.
La tragedia dopo il sequestro
Durante le ultime due telefonate alla compagna Martina, la donna che era giunta a Roma insieme a lui nella città capitolina, lo stesso Vitale avrebbe dichiarato: “Per me ormai è finita“. Un ultimatum fissato alle ore 8 del mattino, dopo circa 3 ore il ritrovamento del corpo di Ciccio Barbuto che avrebbe tentato la fuga dai suoi rapitori. Nel frattempo fermati per l’accaduto Daniele Fabrizio detto “Saccottino” e Sergio Placidi, ma è caccia ai complici.
![Francesco Vitale morte](https://www.free.it/wp-content/uploads/2023/03/Francesco-Vitale-detto-Ciccio-Barbuto-20230317-free.it_.jpg)
La caduta dall’appartamento di via Pescaglia 40 non avrebbe lasciato alcuna possibilità all’uomo. Un tentativo disperato di fuga, approfittando di un solo carceriere presente in casa, poi la tragedia. Ma è durante la serata precedente, inoltre, che l’uomo avrebbe chiesto alla donna di salutarle il figlio, almeno per un’ultima volta. “Amore è finita, è finita. Salutami il piccolo“, ha detto Vitale alla compagna.
Prima della tragedia, però, i sequestratori avrebbero contatto i familiari dell’uomo, cercando di trovare una soluzione, fissata in 500mila euro per liberare Vitale durante il sequestro lampo. Sta di fatto che il ritrovamento di Ciccio Barbuto è avvenuto senza alcuna possibile di identificarlo, in assenza di documenti, ma tutto ciò è stato reso possibile grazie alle impronte digitali.
Dal dialogo al sequestro
E pensare che il 45enne era giunto a Roma da Bari, insieme alla sua fidanzata, per incontrare i creditori. L’appuntamento si sarebbe trasformato però in altro, da qui il sequestro. Prima è salito a bordo di uno scooter T Max guidato da Placidi, poi l’arrivo in una casa e a seguire le percosse subite. Ancora nessuna novità su chi siano i due complici delle persone fermate.