Claudio Anastasio, Presidente di 3-I, società che gestisce i software di Inps, Istat e Inail, si è dimesso a causa di un discorso nostalgico.
Siamo sempre lì: la differenza tra fatti e opinioni. Il partito Fratelli D’Italia – con a capo Giorgia Meloni – ha sempre posto questo al centro del dibattito. Difendersi da chi accusa la compagine politica di avere delle nostalgie è il minimo, ma occorre farlo con dovizia e prontezza. Come, del resto, il partito ha sempre cercato di fare. Persino quando sembrava impossibile negare l’evidenza: il termine “matrice fascista”, fra le ricerche correlate su Google, ha Fratelli D’Italia.
Segno che i termini sono stati spesso accumunati poiché diverse volte la cronaca – sia sui giornali che in tv – si è occupata di questo argomento. Meloni strizza l’occhio all’estrema Destra? La neo eletta Presidente del Consiglio mette a tacere la questione nel momento in cui arriva a Palazzo Chigi da Capo del Governo: “Ripudio – disse – qualsiasi forma di dittatura. Anche quella fascista”.
Parole chiare, arrivate un po’ tardi secondo gli oppositori, che non scordano i trascorsi di Meloni in certi ambiti tutt’altro che moderati, e inequivocabili. Gli equivoci, semmai, li creano gli altri: come è successo a Claudio Anastasio. Manager e Presidente di 3-I, società che gestisce i software di Inps, Istat e Inail. L’uomo vanterebbe una vicinanza al Governo Meloni, anche l’ANSA sottolinea questa appartenenza.
Non ci sarebbe nulla di strano, il partito di Giorgia Meloni è saldamente in testa nei sondaggi. Quindi gli estimatori dovrebbero essere in aumento, peccato che Anastasio si sia distinto per un atteggiamento poco professionale: una mail ai componenti del Consiglio di Amministrazione 3-I che riportava l’intero discorso pronunciato da Mussolini in occasione del delitto Matteotti, episodio che diede la stura all’insediamento fascista in Italia.
La correlazione non fa piacere a Fratelli D’Italia, né tantomeno a Meloni, che dopo le frizioni interne di qualche settimana fa deve gestire anche questa questione. L’uomo ha rassegnato le dimissioni dall’incarico dirigenziale, con effetto immediato, ma il dubbio resta: è l’ennesima figura, accostata per diversi motivi alla compagine Meloniana, che fa discutere. Ancora peggio, poi, se si viene a sapere che il manager sarebbe stato caldeggiato proprio dalla stessa Meloni. Quest’ultima è un’indiscrezione. Il resto, invece, è confermato: con tutto quello che ne consegue.
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