Sanremo 2023, il pagellone finale: Amadeus e Morandi, amore e audience. Fedez questione di Chemical

Il Festival di Sanremo chiude i battenti con la vittoria di Marco Mengoni. Due vite le hanno perse anche Amadeus e Morandi: le pagelle.

Amadeus ha fatto 12 che in barba alla kabala porta bene lo stesso. Soprattutto se sono i milioni di persone che hanno visto la serata finale di un Festival poliedrico, ma anche particolarmente imprevedibile. Siamo partiti con Mattarella e Benigni per arrivare alle rose di Blanco e alla Rosa (Chemical) di Fedez. Si finisce con Zelensky alle 2.15 che più che un comunicato sembrava la lettera della buonanotte, in mezzo le Due Vite di Mengoni che ritrova l’essenziale dopo 10 anni fra lacrime, emozioni e aspettative.

Sanremo 2023 pagelle
Sanremo 2023 le pagelle (ANSA)

Le stesse di Grignani che ha già vinto per essersi ritrovato tra i big e aver riscoperto il potenziale dei tempi d’oro. Giorgia ed Elodie conferme, Lazza sorpresa intergenerazionale e outsider Cugini di Campagna che dovevano fare un Festival celebrativo, invece, grazie al testo de La Rappresentante di Lista, tirano fuori un brano orecchiabile il cui ritornello lo cantano tutti.

Sanremo 2023, i voti dell’ultima serata

Proprio come quello di Mr. Rain. Supereroi, però, sono stati (a modo loro) Fedez e Rosa Chemical che celebrano l’amore Made in Italy con un bacio che sconquassa l’Ariston: non tanto, o meglio: non solo, per i pregiudizi e i tabù di genere rispetto all’amore omosessuale che ancora (purtroppo) vigono in Italia, ma anche perché a nessuno fa piacere vedere il proprio partner baciare qualcun altro così vigorosamente.

Amadeus Morandi
Amadeus e Morandi all’Ariston (ANSA)

Il bacio sul palco era da “Tempo delle Mele” diventato cult in particolare per la faccia della Ferragni che incarna lo sgomento più puro. Se Elodie – per ragionare a parti invertite – avesse baciato Amadeus mettendoci quella passione, Giovanna Civitillo avrebbe assunto il colore delle poltrone dell’Ariston. Perché la gelosia, come l’amore, non conosce limiti. Anche per questo la Ferragni chiama Fedez nel retropalco. Il “terzo tempo”, tra i due, non deve essersi chiuso benissimo. I numeri li hanno fatti, ora noi li diamo con i voti che riassumono un percorso di 5 serate simile a una cavalcata.

Amadeus e Morandi una garanzia, Fiorello vero jolly

Amadeus e Morandi: se gli Amarello (Amadeus e Fiorello) gli anni scorsi erano una garanzia, gli Amarandi (Amadeus e Morandi) ci vanno molto vicino. L’alchimia sul palco funziona. Partono bene, evolvono in maniera discontinua, finiscono per stanchezza ma nel complesso non si può evitare di dar loro un 7,5 pieno. Sia per le scelte che per le possibilità avute, qualcosa da rivedere in fase autorale, ma per quello c’è (anche) Federico Taddia che se deve scrivere i testi per Fiorello non può garantire di essere sempre e ovunque. Anche se il suo tocco si è sentito in quest’edizione numero 73.

Ferragni Sanremo
Chiara Ferragni a Sanremo (ANSA)

Fiorello: il vero outsider della manifestazione. L’unico capace di fare oltre il 60% di Share alle 3 di notte. Viva Raidue conserva il fascino di “Indietro tutta” e l’avanguardia dei late night più moderni. Plauso anche a Biggio e Alessia Marcuzzi, quasi parenti, sicuramente complici. Senza dimenticare lo sguardo di Danti che, come consulente musicale, non solo è una garanzia ma si conferma un valore aggiunto. 9.

Elodie: le pagelle ai cantanti è vietato darle, perchè si è espresso il pubblico e basta il suo insindacabile giudizio, ma la cantautrice – in tal caso – va giudicata non per la canzone ma per le performance. Non a caso negli altri Festival ha fatto prima l’ospite e poi l’hanno tirata per la giacchetta chiedendole di fare la co-conduttrice. Una donna, una garanzia: per come si muove sul palco, per come comunica anche senza parlare e per la sua originalità nel lanciare messaggi impegnati con la semplicità disarmante che emana un carisma senza pari. È riuscita a valorizzare la body positivity senza usare inutili parole, ma con i fatti. Come bisognerebbe fare sempre e con qualsiasi cosa. 8

Fedez, una Rosa di troppo per Chiara Ferragni. Gino Paoli e Vanoni, l’appuntamento al buio

Fedez: la vera “scheggia” impazzita di questo Festival. È arrivato come marito di Chiara Ferragni e conduttore di Muschio Selvaggio, ha finito col prendersi la scena. Chiamatele emozioni, suggestioni, libertà. Prima con il freestyle contro la politica italiana, poi con l’appello di legalizzare la Marijuana (insieme agli Articolo 31) e poi con il bacio a Rosa Chemical ha dato l’abbrivio a quei retroscena di cui ogni Festival che si rispetti ha bisogno. 7 (anche per aver convinto Vessicchio a registrare un podcast).

Gino Paoli Festival
Gino Paoli al Festival della Canzone Italiana (ANSA)

Chiara Ferragni: veniamo alle dolenti note. La donna ha fatto il proprio esordio televisivo in un contesto difficile. È come se chiedessimo a chi non sa andare in bicicletta di affrontare il Giro d’Italia, ma ciò non toglie – per rimanere in tema – che se hai voluto la bicicletta devi pedalare. Lei si difende, viaggia, ma la velocità di crociera non è quella giusta. Arriva sul palco prima con una stola con scritto “Pensati libera” e poi basta un bacio rubato a mandarla in tilt.

I monologhi sembrano scritti con il correttore automatico del telefono, infatti all’ultima sera le hanno tolto anche quella parte. L’unica sua comfort zone sono (e restano) i social, ma anche Amadeus l’ha battuta totalizzando un milione e passa di follower in pochissimi giorni. Questo conferma due cose: in primis che la televisione non fa per Chiara Ferragni, in secundis che essere famosi sui social regala un successo vacuo. Ora: lei con le sponsorizzate guadagna milioni. Questo resta un aspetto su cui riflettere, come e quanto investiamo ma soprattutto su chi. Non spetta a noi rispondere. Sanremo non l’ha agevolata. Voto: 5.

Luisa Ranieri, prenditi anche Sanremo

Gino Paoli e Ornella Vanoni: vederli insieme ha dato l’impressione che fosse ancora possibile godersi la vita. Sono arrivati a un punto della loro carriera in cui possono dire tutto il contrario di tutto e risultare comunque credibili. Se le performance canore – per sopraggiunti limiti di età e fiato – sono da 5, i fuoriprogramma in diretta sono da 10 e lode. Dai carciofi ai siparietti bollenti del passato: c’è tutto. Sembra un film di Ozpetek, ma in Eurovisione.

Luisa Ranieri: a proposito di Ozpetek, sul palco arriva Luisa Ranieri e ricorda a tutti che la classe non è acqua. Basta un gesto per fare la differenza. Lei si spinge oltre: scende le scale con grazia, scherza con Morandi e Amadeus e mostra una padronanza invidiabile del mezzo televisivo. È praticamente ovunque, persino agli Oscar grazie a Sorrentino. Al punto che la domanda insoluta è: Sanremo, perché no? Se Amadeus per il prossimo anno non la chiama, finirà a fare il “parente misterioso” nella sua trasmissione. Dato che anche i più affezionati potrebbero disconoscerlo. Voto: 7,5.

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