Zaniolo-Roma, ancora pressioni. Il giocatore non è più nella Capitale, numero 22 fuori dal progetto tecnico. La diatriba diventa legale.
Zaniolo-Roma, divisi fino all’ultimo. Il rapporto fra giocatore e società è ormai compromesso. Oltre le liti e le frizioni, c’è anche la componente emotiva. Il calcio non è uno sport sentimentale, dal momento che giocatori bandiera ne esistono sempre meno, ma può ancora esserci spazio per l’emotività. Su quella punta Zaniolo. Dopo quanto successo nei giorni scorsi, il talento di Massa si rifugia a La Spezia: un ritorno a casa che sa di protezione, il motivo è semplice.
Gli insulti ricevuti e le minacce intimate da parte di alcuni ultras, che sarebbero arrivati fin sotto casa (zona Casal Palocco) a Roma pur di incontrarlo e manifestare il proprio malcontento, hanno superato ogni limite. Al punto che persino i familiari del ragazzo sono intervenuti: la mamma e la sorella hanno provato a porre un freno a questa scia di malcontento. Nonostante il procuratore abbia consigliato apertamente alle persone vicine a Zaniolo di non esporsi ulteriormente.
La seconda fase di questo rapporto incrinato arriva con il favore del mese di febbraio. Il calciatore ha allertato il proprio entourage di legali – in accordo con l’Assocalciatori – per denunciare la Roma con le accuse di mobbing e pressioni psicologiche. La situazione è veramente delicata e potrebbe cambiare da un momento all’altro. Il ragazzo non accetta di essere finito fuori rosa e, nonostante sia impossibile fare altro, vuole evitare di stare fermo fino al 2024.
Eppure una possibile apertura c’era stata: il ragazzo aveva accettato – al termine di pressioni non psicologiche, ma di mercato – le lusinghe del Bournemouth. Gli inglesi, però, sono arrivati a chiamarsi fuori. Non hanno gradito l’atteggiamento dell’ex Inter, il quale non si sarebbe presentato nemmeno al colloquio preliminare con il club. Zaniolo, convinto di avere già una base solida con il Milan, squadra in cui desidera approdare, ha ignorato tutto il resto.
Ora resta con un pugno di mosche in mano: le squadre che volevano il calciatore, alla luce di questa diatriba – che doveva restare interna e ha finito col diventare di dominio pubblico –, hanno fatto un passo indietro. Zaniolo, invece, vuole andare avanti ma uscire dallo stallo non è facile. Soprattutto quando gli interessi in gioco sono tanti.
La società giallorossa, finora, è disposta soltanto a farlo allenare. Il ragazzo, però, in questo momento, è a La Spezia. Ci resterà fino a nuovo ordine. La partenza è concordata con la società, ma “l’esilio” non può durare a lungo. Quello che manca lo stabiliranno gli avvocati, l’unica variabile possibile in questa partita senza esclusione di colpi.
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