L’arresto di Matteo Messina Denaro arriva dopo anni di ricerca: la nuova testimonianza aumenta le polemiche sul ritrovamento del boss. Tutti i dettagli sulla vicenda a base di droga ed escort.
Messina Denaro è il boss siciliano arrestato di recente dopo una lunga latitanza durata 30 anni. Un blitz avvenuto vicino la clinica di Palermo in cui si stava curando a causa di un tumore, ora invece spunta una testimonianza destinata a far discutere.
Sul caso di Matteo Messina Denaro emergono nuovi dettagli che saranno oggetto della prossima trasmissione de Le Iene. Il contenuto della vicenda arriva da una vecchia conoscenza del programma in onda su Italia 1.
A parlare della vicenda ci ha pensato Ismaele La Vardera, attuale vicepresidente della Commissione antimafia della Regione Sicilia ed ex protagonista de Le Iene. Il giornalista e attuale esponente politico siciliano ha raccontato una testimonianza in merito ai presunti festini ai quali avrebbero partecipato “un medico, un noto politico italiano e un appartenente alle forze dell’ordine“.
Lo stesso La Vardera ha ribadito di recarsi presso i Ros per denunciare la storia alla quale “non poteva credere“. Un testimone ha parlato di alcuni festini avvenuti in una villa della provincia di Palermo ai quali avrebbe partecipato anche Matteo Messina Denaro. “Il testimone è una persona perbene, che fa una vita normale, che aveva paura di parlare perché le cose che poteva raccontare erano molto delicate“, ha spiegato La Vardera.
L’attuale vicepresidente della Commissione antimafia siciliana ha ribadito che l’uomo avrebbe molta paura e non si fiderebbe di nessuno. “Purtroppo, ho molta paura, non mi fido di nessuno. Tu ti fideresti se allo stesso tavolo vedi persone che potrebbero rappresentare la legge insieme a Matteo Messina Denaro?“, ha spiegato il testimone.
Sarà possibile conoscere ulteriori dettagli sulla vicenda durante la prossima puntata de Le Iene che andrà in onda martedì 31 gennaio 2023 su Italia 1. “Si parla di un Matteo Messina Denaro che frequentava salotti importanti della borghesia, partecipava come se nulla fosse a dei festini“, commenta un testimone citato da Ismaele La Vardera.
Intanto gli inquirenti continuano ad analizzare i responsabili che hanno permesso al boss siciliano di eludere i controlli, avere una falsa identità e poter ottenere delle protezioni di vario genere.
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