25enne accoltellata dall’ex compagno | Dopo l’uscita dall’ospedale la notizia shock sui figli

Un vero e proprio in cubo quello vissuto da una 25enne accoltellata dall’ex compagno che non si ferma all’aggressione. Dopo le dimissioni dall’ospedale lo shock dei servizi sociali. “Mi hanno tolto la potestà genitoriale sui miei figli”

Senza fine la storia di Giorgia che a soli 25 anni si è trovata, prima, vittima delle violenze dell’ex compagno che, nel giorno della vigilia di Natale, ha provato a ucciderla tagliandole la gola con un paio di forbici e poi vittima del sistema giudiziario che vuole toglierle i suoi figli. “Mi sento come una uscita da un incubo che ora rischia di finire in un baratro peggiore della morte. Dopo tutto quelle che ho passato adesso vogliono togliermi i bambini”.

25enne accoltellata
25enne accoltellata dall’ex compagno: dopo l’aggressione lo shock dei servizi sociali (Ansa)

Si confessa a Repubblica la 25enne e racconta la sua brutta vicenda. Il 24 dicembre scorso Fadl Mehdi, ex compagno, ha tentato di ucciderla in un B&B di via Rialto a Bologna, dove la giovane mamma era stata sistemata con i suoi 3 figli in attesa della fine dei lavori nella casa che le aveva trovato il Comune. Un’aggressione fisica inaudita che inizia prima con le botte per poi terminare con il tentato omicidio.

Tutto questo davanti agli occhi attoniti dei tre minori di 6, 8 e 18 mesi. Giorgia è viva per miracolo e dopo un mese di ospedale alle dimissioni ha dovuto fare i conti con una realtà agghiacciante. Ora la 25enne rischia anche di perdere i suoi bambini.

L’incubo di una mamma 25enne: accoltellata alla gola dall’ex compagno, ora rischia di perdere i 3 figli

Dopo il terrore che Giorgia ha passato, rischiando di essere uccisa dall’ex compagno, i servizi sociali decidono di allontanarle i tre figli di 6, 8 e 18 mesi. La 25enne racconta la sua storia a Repubblica, ancora incapace di capire cosa sia davvero successo: “Mi hanno tolto la potestà ed ora ho paura che me li mi portino via. È ingiusto ed è l’ennesima violenza che sono costretta ad affrontare. Ho lottato per un mese in un letto d’ospedale proprio per loro. E ora? Il sistema mi punisce, come se fosse colpa mia quello che ho subito”.

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25enne accoltellata dall’ex compagno: dopo le dimissioni dall’ospedale, la beffa dei servizi sociali (pixabay)

Alla domanda della cronista sul perché secondo lei vogliono allontanare i bimbi dalla loro madre, Giorgia risponde: “I servizi sociali e la Procura dei minori dicono che non sono in grado di prendermi cura di loro, di accudirli e farli crescere come è giusto. Ma non è così. Nonostante io abbia commesso degli errori ho sempre fatto in modo di seguirli. I “servizi” mi sono stati vicini e col loro aiuto siamo andati avanti. E allora, perché portarmeli via adesso? Cosa ho fatto di sbagliato?”.

La storia d’amore con il padre dei suoi figli inizia quando Giorgia ha solo 15 anni. Dopo poco rimane incinta e da quel momento i servizi sociali hanno iniziato a seguirla. La 25enne continua: “Ho sempre vissuto nelle case-famiglia per donne in difficoltà. Per 8 anni sono passata da una comunità all’altra. Sono stata una ragazza ribelle ma ai bambini non ho mai fatto mancare nulla. Ho solo bisogno di una casa in cui vivere. Poi ci sono i miei genitori che mi danno una mano e se trovassi anche un lavoro sarebbe bellissimo. Se i “servizi” mi accompagnassero in un percorso del genere non avrei problemi”.

La reazione dei 3 figli dopo il tentato omicidio della madre

I bambini, spiega la giovane madre, non vogliono sentir parlare del padre. Dopo quello che hanno visto, tutto quel sangue, loro si riferiscono a lui con l’appellativo “quello”. Continua raccontando: “Quando ero in casa-famiglia, il padre è sempre stato autorizzato a vedere i bimbi e con loro è sempre stato affettuoso. Ero sicura che fosse innamorato di me, per questo ho ritirato la denuncia per maltrattamenti che avevo fatto”.

“Nonostante lui non lavorasse ed è stato più volte arrestato per spaccio trascorrendo diversi anni in carcere e nonostante mi abbia tradita con altre donne io sono sempre tornata da lui”.

“Forse perché sono figlia di genitori separati. Ora so di aver sbagliato. E alle donne che vivono quello che ho vissuto io dico di avere il coraggio di andare via, di denunciare. Se non volete farlo per voi fatelo per i vostri figli. Chi cresce nella violenza è destinato a essere violento a sua volta”.

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