Due sedi diplomatiche italiane a Barcellona e a Berlino sono state attaccate ieri sera da ignoti. A renderlo noto la Farnesina. La procura di Roma segue la pista anarchica
Prima è stato preso di mira l’edificio del Consolato italiano a Barcellona, dove è stata frantumata la vetrata e imbrattata una parete dell’ingresso ieri sera. Poi data alle fiamme l’autovettura di un funzionario dell’ambasciata italiana a Berlino.
I due attentati arrivati quasi contemporaneamente avvengono a distanza di pochi mesi da quello contro Susanna Schlein, primo Consigliere dell’Ambasciata italiana della capitale italiana ad Atene, quest’ultimo rivendicato dagli anarchici greci.
Subito dopo la notizia arrivata alla Farnesina, la procura di Roma fa sapere che è stata avviata una indagine. Al momento i magistrati dell’antiterrorismo aspettano solo le informative da Digos e Ros. La pista seguita dagli investigatori è riconducibile alla galassia anarchica.
Come riporta anche Repubblica, il Ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale in una nota ha dichiarato: “nella serata di ieri ignoti hanno infranto la vetrata del palazzo dove è ubicato il Consolato Generale a Barcellona, imbrattando una parete dell’ingresso dell’edificio”.
Non solo, nella stessa giornata di ieri 27 gennaio, nella capitale tedesca è stata anche “incendiata l’auto con targa diplomatica di un funzionario diplomatico in servizio all’Ambasciata d’Italia”. Mentre la Farnesina rende noto che “la polizia locale ha effettuato i rilievi scientifici ed investigativi necessari”. Per fortuna in entrambi gli attentati non sono stati registrati danni a persone fisiche.
La premier Giorgia Meloni ha espresso la sua vicinanza al “Primo Consigliere dell’Ambasciata d’Italia a Berlino, Luigi Estero, per l’attentato che ha provocato l’incendio della sua automobile a Berlino. A questo episodio si aggiunge la violazione del nostro Consolato Generale a Barcellona con atti di vandalismo. Il Governo segue con attenzione questi nuovi casi di violenza nei confronti dei nostri funzionari e delle nostre rappresentanze diplomatiche”.
Appena informato dei fatti, il ministro degli Esteri Antonio Tajani, ha contattato in prima persona l’Ambasciata a Berlino e il Consolato a Barcellona per esprimere la propria solidarietà chiedendo che venga fatta al più presto chiarezza sulle dinamiche degli atti criminosi avvenute.
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