Faib, Figisc e Fegica confermano la serrata per il 25 e il 26 gennaio. “Il ministero delle Imprese è venuto meno ai suoi impegni, vogliamo incontrare la premier“. Sciopero dei benzinai confermato. Per ora
Il tavolo convocato per questa mattina al ministero delle Imprese e del Made non è andato nella direzione sperata.
Faib Confesercenti, Figisc Confcommercio e Fegica hanno infatti confermato lo sciopero programmato per il 25 e 26 gennaio. “Fino all’ultimo minuto siamo disponibili a trovare una quadra, ma ora non si riesce”, hanno reso noto fonti dei gestori, come riportato da Repubblica, che accusano il governo di aver trattato la categoria, “con la questione dei cartelloni dei prezzi, come si fosse nel Medioevo”.
Serrata dunque confermata, ha spiegato il presidente della Faib Giuseppe Sperduto “Perchè oggi non abbiamo visto le aperture che ci erano state prospettate, Ce l’abbiamo messa tutta per non creare disagi ai cittadini, ma il governo ha deciso diversamente e il ministero fa marcia indietro sulle promesse avanzate alle associazioni del tavolo precedente. Vogliamo incontrare il presidente Meloni”. “Sono profondamente deluso, ci aspettavamo ben altro“, ha invece dichiarato il presidente nazionale di Figisc Confcommercio, Bruno Bearzi. “C’è stato uno sforzo per ridurre le sanzioni ma rimane l’obbligo del cartello, così il messaggio che rimane è che siamo una categoria da tenere sotto controllo perché speculiamo”.
La Commissione di Garanzia sugli scioperi ieri aveva preso atto dello sciopero indetto dai distributori di carburante su rete ordinaria e autostradale “dalle 19.00 del 24 gennaio 2023 alle 07.00 del 27 gennaio 2023”, e aveva ritenuto regolare la formale proclamazione, effettuata nel rispetto di quanto previsto dalla legge. Tuttavia, si leggeva nel documento pubblicato su sito, “al fine di limitare i disagi a cui, inevitabilmente, andrebbero incontro i cittadini utenti, a fronte di una prolungata chiusura dei distributori di carburante sulla rete ordinaria e autostradale” la Commissione invitava le Associazioni (Faib Confesercenti, Fegica e Figisc/Anisa) a valutare l’opportunità di ridurre la durata complessiva della chiusura degli impianti.
La prima a rispondere è Fegica che ha accolto la sollecitazione della medesima Autorità, “con senso di responsabilità e con la volontà di limitare ogni disagio per i cittadini/consumatori”, e ha annunciato formalmente di ridurre da 60 a 48 ore la durata dello sciopero già proclamato.
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